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Uccisero Abba, "siamo innocenti"

Milano,baristi: "Fu legittima difesa"

Sarebbero stati circondati da "sette persone esagitate e molto aggressive" e avrebbero agito per legittima difesa.

Si proclamano innocenti Fausto e Daniele Cristofoli, i due baristi condannati a 15 anni e 4 mesi per aver ucciso il 19enne Abdoul Guiebre, detto 'Abba'. L'episodio avvenne il 14 settembre 2009 a Milano. In una lettera dal carcere a "Studio Aperto", padre e figlio ricordano di aver chiesto scusa e risarcito la famiglia della vittima.

'Abba', diciannovenne italiano originario del Burkina Faso, fu colpito a morte da una sprangata alla testa. Nella lettera, i due baristi affermano di assere stati aggrediti e di essersi difesi dal giovane di colore e dai suoi amici che avevano rubato due confezioni di biscotti dal loro bar. "Con umiltà ci siamo privati dell'unico bene che avevamo, la casa. Non esitando a mettere in mezzo alla strada tutto ciò che ci è rimasto. Una moglie e una madre ammalata di cancro".

"Sono stato preso a bottigliate e a bastonate - ricorda ancora il padre - Mio figlio mi ha visto circondato da quattro persone, ha preso l'asta per difendermi e ha sferrato un solo colpo a casaccio". "Non siamo dei mostri - dicono i due - in carcere ci hanno dato fiducia. Abbiamo lavorato come barbieri, maneggiando anche forbici e rasoi. Il lavoro che ci è stato assegnato è di responsabilità. E lo abbiamo conquistato dimostrando di essere persone normali". "La sentenza non la accettiamo - concludono - ricorreremo in appello, per noi è stata legittima difesa".

Padre Abba respinge le scuse
Non hanno ucciso solo Abba, ma "hanno ammazzato sei persone: a casa mia sono tutti morti". E' la risposta del padre di Abdoul Guiebre, detto Abba, alla lettera scritta dal carcere a Studio Aperto dai due baristi che un anno fa, a Milano, hanno assassinato con un colpo di spranga il giovane italiano originario del Burkina Faso. "Se uno ha avuto il coraggio di fare questo è perché voleva ammazzare", ha aggiunto.