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Fondi sisma,a studio nuove lotterie

Da giocare alle casse dei supermercati

Tentare la fortuna alle casse dei supermercati con gli spiccioli del resto della spesa.

E' una delle ipotesi al vaglio del Consiglio dei ministri per reperire fondi a favore delle zone terremotate dell'Abruzzo. Dal comparto giochi potrebbero arrivare risorse per 5-600 milioni di euro. Altri 100-150 milioni, invece, arriverebbero dall'aumento del costo delle sigarette. Da valutare anche il ritocco dell'accise sulla benzina.

Un filone da sfruttare potrebbe essere quello - classico - del "gratta e vinci". Ma sul tavolo c'è anche una lotteria istantanea innovativa. Se dovesse passare questo nuovo gioco, alla cassa ci si potrebbe sentire chiedere se si vuole il resto della spesa o se si vuole investire quella cifra in una lotteria immediata.

Tornando all'aspetto delle risorse a favore della ricostruzione post-sisma, in entrambi i casi (gratta e vinci o lotteria supermercati) si potrebbe contare su circa 500 milioni di euro. Altri 50-70 milioni di euro potrebbero arrivare dalle cosiddette "video slot", gli apparecchi da gioco di nuova generazione.

Sempre tra le ipotesi al vaglio anche l'apertura di un casinò in Abruzzo. Per quanto riguarda invece le risorse che potrebbero essere reperite dal comparto dei tabacchi si pensa ad una cifra tra i 100 e i 150 milioni di euro, in pratica l'equivalente dell'aumento di mezzo punto delle accise. Ma come già accaduto in passato, anziché procedere direttamente a un aumento delle tasse sulle sigarette, si potrebbe indicare solo il gettito aggiuntivo previsto per spingere i produttori ad ottenerlo con un aumento dei prezzi. La misura è già stata sperimentata in diverse leggi finanziare del passato. Resta dunque l'incognita benzina. Ma restano anche in piedi le altre forme di copertura, dallo storno di alcune spese verso la "causale" Abruzzo al 5 per mille bis.

Dl da 8 miliardi e mezzo
Il decreto legge 'Abruzzo' che giovedì varerà il Consiglio dei ministri a L'Aquila pesa complessivamente, secondo quanto si apprende da fonti di governo, 8,5 miliardi. Il provvedimento, che è sotto la regia della presidenza del Consiglio e del ministero dell'Economia, è diviso in due parti: un primo capitolo riguarda l'emergenza e vale 1,5 miliardi, mentre il secondo contiene misure volte alla ricostruzione e vale circa 7 miliardi.

Non sono previste, sempre secondo quanto si apprende, nuove tasse né l'incremento delle accise. Per le coperture dovrebbero dunque essere utilizzati il fondo presso la presidenza del Consiglio (che in tutto ha a disposizione circa 9 miliardi), quello Infrastrutture, nonché le risorse messe a disposizione dall'Inail e dalla Cassa depositi e prestiti.

Niente Irpef-Ici su case inagibili
"I redditi dei fabbricati distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, perché inagibili totalmente o parzialmente per effetto degli eventi sismici, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini Irpeg, Irpef e Ici fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati medesimi". E' quanto prevede un'ordinanza firmata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. L'esonero da Ici e Irpef, ovviamente, riguarda le seconde case: le prime sono già esenti dalle due imposte.