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"Terribili le violenze su Meredith"

Sollecito: "In aula non ho retto"

"E' terribile quello che hanno fatto a Meredith, inconcepibile, io non ho retto e ho dovuto distogliere gli occhi dallo schermo".

Lo ha detto Raffaele Sollecito, lo studente pugliese imputato insieme con Amanda Knox nel processo per l'omicidio di Meredith Kercher, in un'intervista al "Giornale dell'Umbria". Sollecito ha parlato dell'udienza di venerdì, a porte chiuse, durante la quale sono state mostrate le fotografie dell'autopsia di Mez.

Raffaele, secondo quanto riporta il quotidiano, sarebbe stato avvicinato in una pausa dell'udienza, e ha detto di non stare bene, prendendo una pillola, ha spiegato: "Mi aiuta a sopportare le fitte allo stomaco". Come riporta il quotidiano, infatti, Sollecito "da giorni ha dei dolori addominali molto forti. Niente di grave, secondo i medici, solo stress".

Al giornalista che si congratulava con lui per l'esito di un esame universitario sostenuto a Verona, Raffaele ha risposto: "Faccio quel che posso, devo sforzarmi di guardare avanti. Sono stato risucchiato in questo tunnel, mio malgrado, ma credo nella giustizia e so che non e' qui il mio posto - ha sottolineato nell'intervista -. Tornerò alla mia vita normale. E non voglio sprecare neanche un attimo. Tutto insegna. Anche questa terribile vicenda mi ha insegnato molte cose".

Guede non risponde
Rudy Herman Guede si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti alla Corte di assise di Perugia che sta processando Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher. L'ivoriano è stato citato come testimone dall'accusa.