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"Oltre 600 lettere per Amanda Knox"

Perugia, particolare emerso al processo

Sono oltre 600 le lettere scritte e ricevute da Amanda Knox dal carcere di Perugia dal momento dell'arresto.

Un particolare emerso dalla deposizione davanti alla Corte d'assise di Aida Colantone, interprete del ministero dell'Interno che si è occupata dell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher. Le lettere - ha detto - erano state inviate a parenti ed amici ma non contenevano particolari per l'inchiesta: "Sapeva di essere intercettata".

L'interprete ha parlato anche di una e-mail inviata dalla Knox a 25 conoscenti la notte del 4 novembre. "In essa - ha affermato - raccontava in maniera rigorosa quanto successo in quei giorni". La Colantone ha poi descritto l'atteggiamento di Amanda durante un sopralluogo nella casa del delitto. "Cominciò a tremare e poi la vidi piangere", ha piegato. "Dopo un interrogatorio in questura - ha aggiunto - ricordo di averla notata in una sala d'attesa, sola. Bianca in volto e con gli occhi chiusi, con il capo reclinato. Aveva un segno rosso sul collo".

Dell'atteggiamento della Knox in questura ha parlato anche l'assistente Fabio D'Astolto che svolse il ruolo di interprete per la sua conoscenza dell'inglese. "Sembrava tranquilla - ha spiegato - come se non fosse successo nulla. Con Sollecito si baciavano e ridevano, parlavano tra loro a voce bassa".

"Presa a scappellotti"
Amanda Knox, prendendo la parola per una dichiarazione spontanea al termine dell'udienza, ha parlato di "insistenza aggressivissima sul messaggio ricevuto da Patrick", sostenendo di avere ricevuto "scappellotti sulla testa" durante un interrogatorio in questura. Il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto la trasmissione del verbale per verificare eventuali reati.