FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Uccise ladro, 20 mesi a tabaccaio

Milano, sparò dopo un furto in negozio

I giudici della prima Corte d'Assise di Milano hanno condannato Giovanni Petrali a un anno e 8 mesi di reclusione.

L'uomo, proprietario di una tabaccheria a Milano, sparò contro due rapinatori, uccidendone uno e ferendo l'altro, il 23 maggio del 2003. E' stato giudicato per il reato di omicidio colposo: un anno al quale si aggiungono 8 mesi per il porto d'arma da sparo. Per Petrali l'accusa aveva chiesto una condanna a 9 anni e mezzo.

La Corte ha riconosciuto all'imputato le attenuanti generiche e quella della provocazione. Gli avvocati dell'accusa volevano che fosse riconosciuto come volontario, e non colposo, l'omicidio di uno dei due ladri.

"Petrali - ha spiegato il presidente della Corte, Luigi Cerqua - è stato condannato per omicidio colposo e la sua colpa è consistita in un errore di percezione della situazione in cui si trovava". A chi gli ha domandato se vi sia stata da parte dei giudici popolari una "sensibilità sociale" rispetto al tema della sicurezza, Cerqua ha risposto: "Sono stati molto attenti, hanno chiesto, si sono informati. In una Corte, il mio voto di presidente vale quanto quello di un giudice popolare".

Tabaccaio: "Meglio lasciar perdere le armi"
"Pensavo andasse meglio". Lo ha detto Giovanni Petrali dopo la lettura della sentenza. "Dispiace a tutti quello che è successo e le armi è meglio lasciarle perdere", ha poi aggiunto. Il suo avvocato, Marco Martini: "E' stato un grande successo rispetto alle aspettative, anche se si poteva prevedere qualcosa in più e io mi aspettavo l'assoluzione".

Fratello del rapinatore: "Condanna importante"
"L'importante è che ci sia stata una condanna, anche se avrei preferito che l'omicidio di Merlino fosse giudicato volontario". Così Stefano Solaro, fratello di Andrea, il giovane rimasto ferito. "Mio fratello ora sta bene - ha detto - ha pagato tutto quanto doveva pagare alla giustizia: se proprio volete saperlo, ora studia giurisprudenza".