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Eluana,legale:"Silenzio e rispetto"

Dieci persone a tutela della privacy

L'avvocato Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro, chiede che cali il silenzio sull'atto finale della vicenda di Eluana.

"E' il diritto della famiglia della ragazza alla riservatezza e al senso di umanità, chi lo violerà verrà perseguito legalmente", spiega Angiolini. La privacy di Eluana nella clinica "La quiete" di Udine, dove è ricoverata, è garantita da una decina tra guardie giurate, carabinieri e agenti di polizia in borghese.

Eluana si trova ricoverata presso la clinica friulana affinché una equipe di medici dia attuazione al decreto della Corte d'appello di Milano che lo scorso luglio aveva autorizzato l'interruzione dell'alimentazione e idratazione artificiali. Il protocollo curato dagli avvocati di Englaro, Vittorio Angiolini e Giuseppe Campeis, prevede che la paziente sarà assistita dall'associazione "Per Eluana", che provvederà all'attuazione della sentenza.

Il legale: "Nessuno interferisca"
L'avvocato Angiolini ha voluto richiamare "i mass media al loro obbligo giuridico preciso: di rispettare il diritto alla riservatezza quando sono in corso trattamenti sanitari". "Mi auguro che nessuno voglia interferire in una vicenda che riguarda ormai solo il rapporto medico-paziente, ha detto il legale, commentando anche le parole del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. A proposito delle dichiarazioni di Sacconi, Angiolini ha aggiunto: "Mi sembra che il ministro, che non ha alcuna competenza per fermare i trattamenti sanitari in corso, si sia espresso con la dovuta prudenza".

Il padre: "Non parlerò più"
Beppino Englaro, padre di Eluana, ha dichiarato che "fino alla fine di questa vicenda non parlerò più. Poi si vedrà se avrà un senso parlare oppure no". L'uomo è arrivato nel pomeriggio a Udine e ha incontrato subito l'avvocato Giuseppe Campeis, che lo ha poi accompagnato alla casa di cura "La Quiete" per una visita alla figlia. Nello studio del legale, Beppino Englaro ha firmato gli ultimi documenti. "Sotto il profilo del diritto - ha detto Campeis - non ho alcun dubbio". E Beppino, sull'onda di questa dichiarazione del legale, ha sottolineato che "è incredibile che non si capisca. Significa essere negazionisti del diritto. Negare la concretezza, negare la realtà".

Sacconi: "Dovere garantire idratazione e alimentazione"
Per il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sulla vicenda Eluana "si tratta di verificare ora gli atti formali che sono effettivamente possibili". Ovvero, ha spiegato il ministro al Tg3, vagliare la possibilità di ordinare con decreto in Consiglio dei Ministri il divieto di interrompere i trattamenti di idratazione e alimentazione artificiali della donna in stato vegetativo permanente, fermando di fatto la procedura che la porterà alla morte. "Credo che la legge vigente, in assenza della nuova regolazione sul fine vita di cui si sta occupando il Parlamento, sia molto chiara e prevede il dovere di garantire idratazione e alimentazione", ha detto il ministro in una intervista a Porta a Porta.

Sottosegretario: "Incompatibilità con Ssn"
C'è una "incompatibilità oggettiva tra il Servizio sanitario nazionale e l'applicazione del decreto della Corte d'appello di Milano" che autorizza la sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale ad Eluana Englaro. Lo ha affermato il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella, intervistata dall'Ansa. "Chiederemo informazioni dettagliate alla Clinica La Quiete di Udine, sul protocollo e le modalità amministrative, e chiederemo se è vero che Eluana Englaro non è stata ricoverata a scopo di cura. Vigileremo e, come ministero - ha detto Roccella - faremo in modo di assicurare che siano rispettate le regole del Ssn".

Cei: "Sospendere alimentazione è eutanasia"
"È a tutti evidente che qualsiasi azione volta a interrompere l'alimentazione e l'idratazione si configurerebbe - al di là delle intenzioni - come un atto di eutanasia": è quanto si afferma in un comunicato della presidenza della Cei sulla vicenda di Eluana. I vescovi italiani fanno propria la dichiarazione resa nota da monsignor Pietro Brollo, arcivescovo di Udine, alla notizia del trasferimento di Eluana: "Faccio appello alla coscienza di tutti perché quanti hanno chiaro di essere al cospetto di una persona vivente non esitino a volerne e a esigerne la tutela, mentre quanti dubitano ancora abbiano la sapienza e la prudenza di astenersi da qualsiasi decisione irreparabile". Continua la Cei: "Per parte nostra osiamo ancora sperare nella forza della preghiera che vince le resistenze più nascoste e siamo vicini alla famiglia così duramente provata e alle suore di Lecco che hanno amorevolmente assistito Eluana Englaro fino a ieri".

Napolitano: "Parlamento colmi vuoto su testamento biologico"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha auspicato che il Parlamento colmi un vuoto legislativo sul testamento biologico che può essere colmato solo dal Parlamento. Nel corso di una conferenza stampa con Jean Claude Juncker, premier del Lussemburgo, paese che ha approvato una legge sull'eutanasia, Napolitano ha osservato: "Le due questioni sono nettamente diverse, in Lussemburgo si parla di eutanasia e in Italia di legge sul testamento biologico. In Italia non c'è nessuna proposta che ha qualcosa a che vedere sull'eutanasia".

Dieci persone per tutelare la privacy
Eluana Englaro è ricoverata nel reparto Alzheimer dell'istituto e la finestra della sua camera dà su via Pracchiuso dove è in corso il mercato agricolo. La stanza si trova al piano terra, contrariamente a quanto si era detto (il terzo piano). La privacy è garantita da almeno una decina tra guardie giurate, carabinieri in divisa, agenti di polizia in borghese. Una tenda della camera ripara la visuale all'esterno. "Siamo sgomenti" è la prima reazione raccolta tra i parenti degli ospiti dell'istituto, dove l'attività continua apparentemente tranquilla.

L'incognita della morte indolore
Eluana non morirà in fretta. Ci vorranno almeno due settimane, dal momento della sospensione dell'alimentazione con il sondino, prima che la sua vita si spenga. I medici - secondo un protocollo preciso deciso dalla Corte d'Appello di Milano - dovranno sospendere prima alcuni farmaci, ma non tutti, mantenendo,ad esempio, gli antiepilettici e i sedativi. E una volta tolto il sondino, i medici dovranno "eliminare eventuali disagi da carenza di liquidi", umidificando le mucose. Non si sa, ovviamente, se sarà una morte indolore: sì per alcuni specialisti e neurologi, secondo i quali sono troppo compromesse le funzioni cerebrali per provare sensazioni di dolore o di piacere. Però, secondo  Giuliano Dolce, direttore scientifico della clinica Sant'Anna di Crotone, uno dei luminari italiani nella cura degli stati vegetativi, "il viaggio di Eluana sarà lungo, come quello della povera Terry Schiavo negli USA qualche anno fa". "La sofferenza fisica - avverte -  è scientificamente provata nei pazienti in stato vegetativo".