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Scuola crollata,"qualcuno pagherà"

Mamma Vito: "Risarcimento come Thyssen"

Dopo il dolore, la rabbia.

Cinzia Scafidi, la mamma di Vito, il ragazzo morto al liceo Darwin di Rivoli, non si dà pace. "Qualcuno pagherà per quello che è successo - ha dichiarato la donna a La Stampa -. Ancora non so chi, ma se hanno risarcito i parenti delle vittime della ThyssenKrupp, anch'io ho il diritto di chiedere i danni. Non per amore del denaro, solo per ottenere giustizia. Coi soldi si può far bene a chi soffre".

Dopo la tragedia, Cinzia Scafidi è come un fiume in piena. "Vito non ci ha mai deluso: era un figlio d'oro, uno studente modello. Sempre bei voti, tanti crediti e nessun debito. La scuola era il suo lavoro ed è lì dentro che è morto a soli 17 anni. Qualcuno quindi dovrà rispondere di questo. La Provincia, lo Stato, non lo so. L'importante è che chi mi ha rubato il figlio paghi per quello che è successo. Altrimenti non è vero che la giustizia è uguale per tutti".

Per la donna, il paragone tra la scuola crollata e il rogo della Thyssen è immediato.  Ma non è una questione di denaro. "A me non interessano i soldi - spiega la mamma di Vito -. Io rivorrei indietro mio figlio, ma so che questo non è possibile. E allora che paghino: i soldi si possono sempre dare in beneficenza, si può aiutare qualcuno che soffre". La madre del 17enne morto sotto le macerie del liceo Darwin punta il dito contro le autorità e gli organi di controllo. "E' giusto che chi fa tanti sacrifici per studiare lo faccia in un ambiente sicuro. E quella maledetta scuola di certo non lo è".

Vito, a detta di tutti, era uno studente modello, che amava studiare a andare a scuola. "Gli piaceva studiare, si alzava alle 4 per prendere 7 o 8 alla interrogazioni - spiega la donna -. E gli piaceva anche l'edificio, il seminario, come tutti chiamavano il liceo, imponente quasi come un castello".

Dopo la tragedia, il blog del ragazzo è stato invaso da centinaia di messaggi d'affetto e, mentre a Torino è arrivato subito il ministro dell'Istruzione Gelmini, il presidente della Repubblica ha ribadito ancora una volta l'esigenza di una scuola sicura. "Il mio tesoro merita questo e altro, però al ministro e al presidente Napolitano chiedo di riaverlo al più presto - ha aggiunto la mamma di Vito - Voglio vestirlo io e tenere la sua bara aperta a casa, per godercelo nella nsotra intimità. Vogliamo tenerlo a casa fino al funerale".


Una fiaccolata per Vito
Si è tenuta davanti all'istituto scolastico "Darwin" di Rivoli la fiaccolata spontanea promossa per ricordare lo studente Vito Scafidi, morto sotto il crollo della controsoffittatura di un'aula. Alla manifestazione hanno partecipato tremila persone: semplici cittadini, genitori, studenti, e anche i familiari della vittima. In testa al corteo, partito da piazza Martiri, c'era il sindaco, Guido Tallone.

Una volta davanti alla scuola, la madre di Vito, la signora Cinzia, è stata portata via da un'auto della polizia a causa della ressa che si era creata intorno a lei. Qualcuno, involontariamente, l'ha colpita e così, per evitarle ulteriori affaticamenti (ha pianto per tutta la fiaccolata), è stato deciso di allontanarla. Con lei sono andati via il marito e la figlia Paola. Davanti al "Darwin" campeggia uno striscione: "Come possiamo crepare in fabbrica se ci ammazzate prima? Ciao Vito". Numerosi anche i mazzi di fiori.