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Camorra, "Casalesi hanno tritolo"

Caserta,allerta delle forze dellʼordine

Cinquanta chili di tritolo per sferrare l'attacco finale allo Stato.

E' quanto emerge dall'attività d'intelligence delle forze dell'ordine nei confronti del clan dei Casalesi, che opera nel Casertano. Secondo quanto scrive La Repubblica, il clan sarebbe pronto ad usare l'esplosivo per colpire obiettivi sensibili ed eliminare alcuni nemici: primi tra tutti lo scrittore Roberto Saviano e il magistrato Raffaele Cantone.

Il clan dei Casalesi, stando sempre alle indiscrezioni che derivano da ambienti investigativi, sarebbe in difficoltà per via della strategia violenta che ha intrapreso. Il gruppo di fuoco che ha massacrato gli africani di Castel Volturno, sarebbe braccato ed avrebbe le ore contate. Attorno a Setola, capo del clan e latitante, è stata fatta terra bruciata. Ed è proprio questa situazione a mettere in allarme gli inquirenti. La disperazione di Setola potrebbe fargli sferrare un grosso attacco nei confronti dello Stato.

D'altra parte pare che i Casalesi siano davvero in possesso di una grossa quantità di tritolo. Il pentito Spagnuolo ha raccontato che ad ottobre Setola stava cercando un detonatore per fare esplodere il tritolo. Sarebbe stato lo stesso Setola a confidarlo a Spagnuolo. Così le forze dell'ordine sono entrate in allerta e il governo pensa anche ad aumentare il numero dei paracadutisti dell'esercito presenti nel Casertano. Nel mirino dei Casalesi ci sono magistrati e uomini delle istituzioni. Ma anche lo scrittore Roberto Saviano.

Scritte pro-Saviano sui muri di Milano
Siamo tutti Saviano, al punto da prenderne perfino il cognome: questo è il messaggio che una ventina di giovani ha voluto lanciare a Milano coprendo i muri della centrale via San Vincenzo con le gigantografie dei loro ritratti. Sotto ogni viso il nome di battesimo di ciascuno seguito dal cognome dello scrittore anticamorra. A compiere il blitz non è stata un'associazione o un'organizzazione politica: si è trattato di una iniziativa spontanea nata dal passaparola di un gruppo di ragazzi accomunati soltanto dal progetto di un blog (Savianocontinua.blogspot.com) e dalla speranza che l'esperimento possa essere replicato anche in altre città.

Strage Castel Volturno, due arresti
Davide Granata, 33 anni, e Giuseppe Alluce, di 32 anni, entrambi di Casal di Principe (Caserta) e ritenuti componenti del gruppo di fuoco di Giuseppe Setola, boss a capo di una fazione del clan dei Casalesi e ritenuto responsabile di una serie di agguati e omicidi, tra cui la strage di Castelvolturno, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile.

Altri arresti nel Casertano
Un pregiudicato Vincenzo Cirillo, di 25 anni, ritenuto un fiancheggiatore del gruppo di fuoco dei Casalesi, capeggiato dal latitante Giuseppe Setola, è stato arrestato da agenti della sezione staccata della squadra mobile di Caserta. L'uomo è accusato di associazione per delinquere di tipo camorristico aggravata dal metodo terroristico, estorsione e detenzione abusiva di armi e munizioni.

"Terra bruciata intorno al boss"
Il questore di Caserta, Carmelo Casabona, commenta gli arresti tra i fiancheggiatori del boss Giuseppe Setola. "Gli arresti degli ultimi anni sono il frutto di una strategia operativa concordata con la Dda di Napoli, che ci ha consentito di fare ormai terra bruciata attorno al latitante Giuseppe Setola, il capo del gruppo di fuoco di una fazione del clan camorristico dei Casalesi, che in pochi mesi ha seminato terrore e morte tra Casal di Principe e Castelvolturno", ha detto il questore.