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Scontri Pianura, arresti a Napoli

Coinvolti ultrà violenti e politici

Svolta nelle indagini sugli scontri di gennaio a Pianura.

La Questura di Napoli ha eseguito 35 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tifosi dei gruppi ultrà più violenti e due politici coinvolti negli incidenti contro la riapertura della discarica. Individuati gli autori delle minacce a commercianti della zona, che all'epoca dei fatti furono costretti a chiudere gli esercizi per diversi giorni.

Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli sugli scontri di gennaio scorso a Pianura per contrastare l'apertura di una discarica, i reati contestati vanno dall'associazione per delinquere alla devastazione, dall'incendio alla violenza privata, dal danneggiamento al sequestro di persona, fino all'interruzione di pubblico servizio. 

Sono due i gruppi del tifo ultrà del Napoli al centro della indagine della Digos di Napoli. Si tratta delle "Teste matte" e dei "Niss (niente incontri solo scontri)". Il primo, fondato nel 1987 e composto da tifosi provenienti per lo più dai quartieri Spagnoli, Pianura e Quarto, il secondo nato da una scissione delle "Teste matte" e formato soprattutto da persone provenienti da Pianura e Quarto. Agli ultrà è contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata allo scontro con altre tifoserie e esponenti delle forze dell'ordine. Incidenti che anche per le limitazioni degli spostamenti delle tifoserie dovute ai divieti vigenti, si verificavano per lo più nelle aree di sosta delle autostrade dove venivano a contatto supporter di diverse squadre.

Le indagini si basano soprattutto su intercettazioni telefoniche che hanno monitorato l'intero campionato di calcio 2007-2008. In particolare, sono stati raccolti elementi di prova per alcuni episodi violenti accaduti in occasione delle partite Milan-Napoli, Napoli-Inter, Napoli-Roma e Napoli-Palermo. Emersa in particolare la contrapposizione violenta tra le ''Teste matte' e altri gruppi di ultrà e i tifosi della Roma. Un attrito che portò ai gravi fatti avvenuti il 4 maggio 2008 nell'area di servizio di Monte Pulciano dove si verificò un assalto ad un pullman di tifosi giallorossi.

Tra i politici arrestati vi sono l'assessore alla Protezione civile ed ai Cimiteri del Comune di Napoli, Giorgio Nugnes, e il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Marco Nonno. Le indagini sono durate circa nove mesi. In tutto questo tempo la polizia ha visionato i filmati degli incidenti avvenuti a Pianura, foto e ascoltato testimoni.

Nugnes: "Estraneo ai fatti"
Giorgio Nugnes in una nota al sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo si dice "assolutamente sereno e totalmente estraneo a quanto mi viene contestato" e si autosospende da ogni incarico. "Questa mattina - scrive Nugnes nella nota al sindaco - alle ore 5,15 la DIA mi ha notificato un avviso di garanzia ed un' ordinanza di custodia agli arresti domiciliari inerenti ai disordini avvenuti a Pianura nel gennaio 2008. Sono assolutamente sereno e totalmente estraneo a quanto mi viene contestato. Per l'altissimo senso delle istituzioni che anche tu mi hai insegnato, ti chiedo di sospendermi dagli attuali incarichi che ricopro nell'ambito della Giunta Municipale".

Assessore intercettato, avvisava sull'arrivo della polizia
"Sono partiti...stanno a Furigrotta". Così, in una conversazione telefonica, intercettata dagli inquirenti all'una meno un quarto del 3 gennaio scorso sul telefono in uso al consigliere comunale di An Marco Nonno, l'assessore comunale Giorgio Nugnes, del Pd, avvertiva degli spostamenti delle forze dell'ordine che si recavano a presidiare l'area di accesso alla discarica di Pianura, dove era in atto al protesta. "Stanno a Fuorigrotta...Va bene, allora inizio ad avvisarli", replicò Nonno.