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Himalaya, Nones: ''Siamo bloccati"

I due alpinisti scesi solo di 400 metri

Il maltempo sulle montagne del Nanga Parbat ha imposto un nuovo stop a Simon Keherer e Walter Nones, gli alpinisti che da alcuni giorni cercano di rientrare in salvo dopo la disavventura sulla parete del Rakhiot, costata la vita al compagno di cordata Karl Unterkircher.

"Siamo a 6.600 metri, c'è di nuovo la nebbia, siamo venuti giù sulla cresta del Bhul finchè potevamo. Dobbiamo fermarci di nuovo", ha riferito Nones via telefono ai soccorritori.

Nones e Kehrer, nella mattinata di martedì, sono scesi di 400 metri ma poi il nuovo stop: "Siamo su per la normale di Bhul - ha detto Nones - ma c'è un nebbione, credo a 6.600 metri. Siamo venuti giù sulla cresta finchè potevamo. Non vediamo niente, non possiamo proseguire".

Nones ha poi chiesto ad Agostino Da Polenza, che coordina le operazioni di soccorso da Bergamo, di conoscere le previsioni meteo e nelle prossime si deciderà come andare avanti.

Nel frattempo, Silvio Mondinelli ha abbandonato il campo base sul Nanga Parbat dove ha iniziato a piovere a dirotto. "Non sappiamo ancora se far muovere gli elicotteri - ha riferito Maurizio Gallo, l'altro soccorritore arrivato in pakistan -. Il tempo ancora non è così pulito. Ogni tanto sul ghiacciaio il cielo si chiude tutto, dobbiamo aspettare".

Nelle prime ore della giornata le condizioni meteo sembravano buone. "Si sta aprendo - aveva detto Gallo - stiamo osservando la via Buhl con i binocoli. Osservando la via, sembra che la parte alta fosse la più facile. Ma è molto difficile sapere quanto tempo possano impiegare a scendere, perché il ghiacciaio è complicato. E poi per tutta la notte ha continuato a scaricare, cadevano seracchi, piccole valanghe dovute alle nevicate delle ultime ore".