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Gravina, "Tore trascinò Ciccio"

Medici legali:cadaveri vicini nel pozzo

Salvatore Pappalardi, una volta precipitato insieme al fratello nel pozzo, a Gravina in Puglia, trascinò Francesco dalla base della caditoia del pozzo fino al luogo all'interno della cisterna nel quale sono state ritrovate le due salme lo scorso 25 febbraio.

Secondo i i medici legali Tore, che riuscì a sopravvivere più tempo, trascinò Ciccio tirandolo dalla gamba non lesionata, la sinistra, forse per salvarlo.

"Le lesioni riportate da Francesco - scrivono i medici legali. professori Francesco Introna e Vito Romano, nell'autopsia consegnata al magistrato della Procura della repubblica di Bari che indaga sulla morte dei due fratellini - erano di entità tale da non consentire la deambulazione. Quelle di Salvatore, invece, la consentivano, sia pure con impaccio, difficoltà e dolore".

Gli specialisti hanno dedotto da alcune pieghe della camicia indossata dal fratello più grande che Tore, che riuscì a sopravvivere più tempo, trascinò Ciccio tirandolo dalla gamba non lesionata, la sinistra. Non si esclude neppure che Salvatore abbia tentato di risalire aggrappandosi ad alcuni tufi presenti nella cisterna.

Francesco morto nel sonno
Sempre secondo i medici legali Francesco mori nel sonno per shock emorragico dopo 3 o 4 ore dalla caduta, Salvatore sopravvisse per 24 ore e morì per una serie di fattori concomitanti: emorragia, freddo, indebolimento dell'organismo per mancanza di alimentazione. "Teoricamente - scrivono i medici - non è possibile escludere comunque altre lesioni a carico di organi non più presenti nelle salme, stante lo stato del rinvenimento, che potrebbero aver ridotto i tempi di sopravvivenza".

Entrambi i fratellini sarebbero precipitati con i piedi in avanti. Francesco, si legge nella perizia, batté contro il suolo con l'arto inferiore destro in estensione. Per questo si procurò varie fratture all'arto. Salvatore riportò una lesione al piede più lieve rispetto al fratello. E' possibile che il ragazzino, cadendo, tentò col piede di agganciare una dele nicchie laterali del pozzo procurandosi in tal modo la frattura.

Impossibile stabilire chi dei due cadde per primo
L'autospia tuttavia non è in grado di stabilire con esattezza chi dei due fratellini cadde per primo. I medici legali escludono, comunque, che un corpo sia caduto sull'altro. Inoltre, confrontando le fratture riportate dal piccolo Michelino - il ragazzino precipitato il 25 febbraio, episodio che consentì il ritrovamento dei cadaveri dei fratellini Pappalardi - con quelle di Francesco, si deduce che Ciccio, il 5 giugno 2006, cadde da 14 metri di altezza.