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Siena, sequestrate vigne Brunello

Azienda accusata di frode in commercio

L'annata 2003 del brunello di Montalcino di Castello Banfi (circa 600mila bottiglie) e dieci vitigni della stessa tenuta sono stati sequestrati dalla magistratura senese, nell'ambito dell'inchiesta su alcune aziende per l'ipotesi di frode in commercio.

La questione, esplosa pochi giorni, riguarda l'utilizzo di uve provenienti da aree diverse da quella del Brunello. E nel mirino delle Fiamme gialle ci sarebbero altri importanti viticultori.

Secondo quanto anticipato dal "Corriere Fiorentino", per la vicenda risulta indagato l'amministratore delegato di Castello Banfi, Enrico Viglierchio, insieme con un altro manager della società, Remo Grassi, hanno ricevuto un avviso di garanzia. "Ci si è mossi sulla base di indizi e di dati che devono essere verificati attentamente - ha dichiarato all'Ansa Viglierchio, presente nello stand dell'azienda a Vinitaly -. Se c'è qualcuno che ha sbagliato, e questo è tutto da dimostrare, deve pagare, ma il rischio grave è che paghi un'intera comunità". 

Sulla questione, esplosa pochi giorni, dell'utilizzo di uve provenienti da aree diverse da quella del Brunello è intervenuto da Vinitaly il ministro per le Politiche agricole
Paolo De Castro. "Stiamo parlando del rispetto del disciplinare -ha commentato il ministro - quindi di semplici problematiche di carattere amministrativo. Non facciamo sottolineature come se ci fosse chissà quale problema. La magistratura sta lavorando e deve andare avanti. Stiamo parlando dei rispetto del disciplinare cioe' della provenienza delle uve, quindi occorre prudenza nel rappresentare questo problema".