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Gravina, "nuove fratture sui corpi"

Medico Procura:"Caduta fu accidentale"

Secondo il medico legale della Procura di Bari ci sono altre fratture sui corpi di Francesco e Salvatore Pappalardi.

Lo ha detto al termine dell'autopsia. Tutte le fratture sono compatibili con la caduta - ritenuta accidentale dagli esami medici - nella cisterna. L'autopsia ha accertato che Ciccio è morto otto ore dopo la caduta. Tore, invece, sarebbe morto al massimo 36-48 ore dopo per fame, gelo, emorragia e per le lesioni riportate.

Nello stomaco di Ciccio - si è saputo - è stato trovato materiale che potrebbe essere cibo. Feci solide sono state invece trovate nel suo intestino. Su Ciccio è stata inoltre trovata una nuova frattura ad un'altra vertebra, oltre a quelle importanti e numerose della gamba e del bacino. Nello stomaco e nell'intestino di Salvatore non sono stati trovati residui di cibo.

Esame autoptico esclude la violenza
L'autopsia ha escluso che i due fratellini abbiano subito violenza prima di precipitare nella grande cisterna della masseria disabitata in cui sono stati trovati i loro corpi il 25 febbraio scorso. Lo si è appreso da fonti della Procura. L'esame non avrebbe infatti rilevato "alcun segno di violenza sui cadaveri ma solo lesioni fratturative compatibili con una precipitazione", viene spiegato nella fredda terminologia medica.

"Caduta fu accidentale"
Ciccio e Tore, poi, quasi certamente sono precipitati accidentalmente. Lo riferiscono fonti investigative dopo aver esaminato e incrociato i risultati dell'autopsia con quelli della Tac e della risonanza magnetica. Il dato della caduta accidentale, quindi, si basa solo sui risultati degli accertamenti medico-legali.

La compagna di Pappalardi: "La giustizia quella sera ha dormito"
La sera della scomparsa di Ciccio e Tore "io e Filippo abbiamo cercato i nostri figli, la giustizia invece è andata a dormire". Lo ha detto Maria Ricupero, la convivente di Filippo Pappalardi, intervistata da "La vita in diretta". La sera del 5 giugno 2006 - ha detto la donna - io e Filippo abbiamo cercato i nostri figli, siamo andati a Santeramo (a casa della loro mamma) a cercarli, poi siamo tornati" (a Gravina). I due - fa capire la donna - raggiunsero poi il commissariato di polizia: "Qui - dice - un piantone dal balcone ci disse: "Filippo vai a dormire, vieni domani mattina. Noi - ha urlato - non siamo andati a dormire, noi siamo andati alla ricerca dei figli, loro sono andati a dormire, non noi. Noi abbiamo fatto la parte del padre e della madre, li abbiamo cercati. Non siamo andati a dormire: quella sera è la giustizia che è andata a dormire. Se loro volevano, quella sera, bloccavano le frontiere. Loro hanno sbagliato, non noi". Il dirigente della squadra mobile di Bari - ha giurato la donna - la sera in cui mi ha fatto vedere i vestiti di Ciccio e Tore (dopo il ritrovamento dei corpi) mi ha detto "signora Maria, è stato un incidente", lui me l'ha detto e mi ha dato persino la mano. Lo posso giurare sul bene dei miei figli che sono morti".