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"Manganelli sul corpo di Federico"

Ipotesi del pm al processo Aldrovandi

Due manganelli di gomma spezzati all'altezza del manico sarebbero la prova che Federico Aldrovandi, morto il 25 settembre 2005 a Ferrara dopo un intervento della polizia, sarebbe morto a seguito delle percosse inflittegli dagli agenti.

E' questa la tesi della procura di ferrara nel processo in corso contro i quattro agenti coinvolti in una violenta colluttazione con Federico, accusati di omicidio colposo.

I pm, a sostegno della loro tesi, hanno raccontato in aula che gli sfollagente in questione sarebbero subito spariti dalla scena del delitto, per poi ricomparire nel pomeriggio in questura. Puliti, senza macchie di sangue e rotti all'altezza dei manici. Gli accusati si difendono spiegando che uno dei due manganelli si era rotto a causa di un calcio del giovane mentre l'altro si sarebbe spezzato perchè Aldrovandi ci sarebbe caduto sopra. Sul "mistero" della sparizione dei manganelli dalla scena del delitto e sulla mancata denuncia della rottura degli sfollagente, gli agenti sentiti in aula hanno parlato di "una dimenticanza".

Manganelli a parte un altro elemento si aggiunge alla vicenda. Gli agenti accusati di omicidio avevano un defibrillatore nella pattuglia con la quale sono intervenuti che però non hanno usato quanto Federico è stato male ed ha perso conoscenza. I primi soccorsi sono stati prestati al ragazzo dall'ambulanza giunta sul posto a seguito della chiamata fatta dagli agenti stessi. Pesano anche le parole riportate in aula da un operatore del 113 che ha parlato con uno degli agenti intervenuti:"Abbiamo avuto una lotta di mezz'ora - avrebbe detto uno dei poliziotti - l'abbiamo bastonato di brutto, solo che adesso è svenuto, non so, è mezzo norto".