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Coniugi uccisi, detenuto suicida

Treviso, sʼimpicca presunto assassino

Artur Lleshi, l'albanese di 33 anni accusato con il connazionale Naim Stafa del feroce assassinio a Gorgo al Monticano (Treviso) dei coniugi Guido Pelliciardi e Lucia Comin, il 21 agosto scorso, si è tolto la vita nella sua cella del carcere di Padova.

Il suicidio di Lleshi è stato confermato all'ANSA dal suo avvocato, Fabio Crea. L'albanese si è ucciso impiccandosi con un lenzuolo.

A nulla sono valsi i tentativi dei sanitari di rianimarlo. L'albanese aveva già provato due volte di farla finita, sempre nel carcere di Padova: la prima volta cercando di impiccarsi con una camicia, la seconda tagliandosi le vene con un ferro appuntito. Tutte e due le volte era stato salvato dalle guardie carcerarie del Due Palazzi di Padova.

Leshi, Stafa ed un cittadino romeno che aveva avuto il ruolo di palo in quello che doveva essere un tentativo di rapina, erano stati catturati dai carabinieri 15 giorni dopo il duplice delitto, dopo indagini serrate. I coniugi Guido e Lucia Pellicciardi erano stati torturati in modo efferato prima di essere giustiziati a colpi di spranga di ferro: da loro i due albanesi volevano ottenere le chiavi di villa Durante, di cui erano i custodi, ma che i Pellicciardi non avevano. Proprio per le modalita' con le quali era stato perpetrato il delitto, i tre stranieri erano stati accusati di duplice omicidio con l'aggravante dei futili motivi e della crudelta'. Lleshi e Stafa avevano confessato di aver agito sotto l'effetto della cocaina.

Durante gli interrogatori davanti ai magistrati, Lleshi si era poi detto pentito di quanto aveva fatto, imputando in particolare al complice di averlo obbligato ad assumere la droga per far venir meno in lui ogni scrupolo. Naim Stafa, tra l'altro, si trovava in liberta' avendo usufruito del provvedimento dell'indulto. Il delitto dei coniugi Pellicciardi aveva provocato un'ondata di sdegno in tutto il Veneto, e l'efferatezza del crimine aveva portato qualcuno ad invocare la pena di morte per i responsabili di fatti cosi' feroci.

Il figlio della coppia:"La notizia del suicidio mi fa rabbia"
''E' una notizia che mi fa rabbia perché almeno un po' avrebbe dovuto soffrire in carcere''. E' il primo commento di Daniele Pelliciardi, il figlio della coppia uccisa nell'agosto scorso a Gorgo al Monticano (Treviso), alla notizia del suicidio in carcere di Artur Lleshi, uno dei due albanesi accusati del omicidio ''Avrei almeno voluto vederlo in faccia durante il processo - dice il figlio dei coniugi assassinati - dato che questo non mi era stato ancora possibile''. Pensa che sia stato il rimorso a spingere Lleshi al suicidio? ''Certamente quando ha ucciso i miei genitori era fuori di sé ed era quindi un'altra persona - risponde Pelliciardi - e quando si è reso conto di quello che ha fatto probabilmente ha anche capito di non poter più convivere con quella persona a lui estranea che aveva partecipato al massacro''.