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Acireale, uccisi mamma e figlio

Fermato lʼex convivente della donna

Una donna di 24 anni, Giovanna Toscano, e il figlio di quattro mesi, Francesco, sono stati uccisi con colpi di coltello nella loro casa vicino ad Acireale (Catania).

I carabinieri hanno rintracciato Giovanni Prescimone, la convivente 48enne della giovane fuggito dal luogo del delitto e poi coinvolto in un incidente. L'uomo è piantonato in ospedale in gravi condizioni. Il piccolo è stato accoltellato poco prima di essere battezzato.

La tragedia è maturata al primo piano di un piccolo palazzo di via Nazionale, a Guardia Mangano, una frazione marinara di Acireale. Secondo la tesi dell'accusa, l'uomo avrebbe poi portato a casa della ex moglie la figlia di 11 anni avuta con lei, e poi sarebbe fuggito utilizzando l'auto della madre della sua nuova compagna, una Fiat Punto con quale ha avuto un incidente stradale sull'autostrada Catania-Palermo, nei pressi di Enna.

Soccorso, è stato ricoverato nell'ospedale di Caltanissetta dove è piantonato dai carabinieri che lo hanno fermato per duplice omicidio aggravato su disposizione del sostituto procuratore di Catania Antonella Barrera. Gli investigatori stanno cercando di accertare se la figlia di 11 anni che l'uomo ha avuto dalla prima moglie abbia assistito al delitto o se sia rimasta in strada ad aspettare il padre. I magistrati stanno valutando se interrogarla alla presenza di assistenti sociali.

A trovare, alcune ore dopo la tragedia, i corpi di Giovanna Toscano e del figlio Francesco, abbracciati, straziati dalle coltellate per terra in una pozza di sangue nel salottino di casa, sono stati i genitori della giovane che erano andati a prenderli per andare insieme al battesimo del loro nipotino. La funzione era prevista per le 18 nella chiesa Maria Santissima Immacolata. Il parroco, don Giovanni Toscano, è attonito dal dolore: "Li conoscevo - dice - era una coppia apparentemente serena, lei era una ragazza tranquilla". Il sacerdote invitato i fedeli "a pregare per Giovanna e Francesco".

Sotto la pioggia battente, sulla strada stretta, realizzate con grandi piastrelle di lava nera dell'Etna, che taglia Guardia Mangano in due, la gente si ferma e guarda. I vicini di casa sgomenti parlano di "un delitto inspiegabile, una tragedia senza apparenti motivi". "Li vedevamo uniti - racconta un'anziana coppia di coniugi - uscivano sempre abbracciati, sembravano innamorati". "E' vero - aggiunge un'altra signora - sembravano due persone senza problemi. Non li avevo mai visti litigare".

Un ragazzo che conosceva Giovanna Toscano la ricorda così: "Una grande lavoratrice, impiegata in una rosticceria vicino casa, che pensava soprattutto alla famiglia". "Oggi - aggiunge un altro vicino - ci doveva essere il battesimo del piccolo Francesco: io dovevo essere il suo padrino. Stamattina lei era un po' nervosa ma io pensavo che fosse dovuto appunto al battesimo".

Cosa è accaduto a Guardia Mangano lo potrà dire Giovanni Prescimone, appena le sue condizioni di salute saranno migliorate, fornendo la sua verità.