FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Amanda: "In Italia ho esagerato"

Perugia, ma giovane nega omicidio Mez

Dopo un mese di carcere, parla Amanda Knox.

Tramite il suo avvocato, la coinquilina di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa nel suo appartamento a Perugia, risponde alle domande di "Repubblica". La giovane americana ammette di avere avuto una vita sentimentalmente spensierata, esagerata: "In Italia mi sono ubriacata di libertà". Ma aggiunge "mi fa star male che si pensi che ho ucciso Meredith".

La giovane, che dopo una prima fase di isolamento ora è in una cella assieme ad altre tre ragazze, parla del sostegno dei genitori, delle difficoltà di trovarsi a migliaia di km da casa, in carcere in un paese del quale non padroneggia bene la lingua.

"Mi manca la musica"
Come tante sue coetanee dichiara di sentire la mancanza della musica "Mi sfogo quando mi fanno uscire in cortile. Canto ad alta voce, cercando di stare al sole il più possibile prima di rientrare in cella sotto la luce artificiale".

"Non sono preoccupata"
Quanto alla sua condizione, al rischio di essere incriminata di omicidio e di subire una condanna pesante risponde: "non sono preoccupata. L'affetto dei miei genitori e la fiducia nei miei difensori non solo mi aiutano a sopportanre questa situazione ma mi fanno sperare in una soluzione positiva dell'inchiesta".

"Hanno fatto di me un mostro"
"Mi fa star male che si pensi che ho ucciso Meredith (...). Mia madre è stata fatta a pezzi dai giornali anglosassoni, io sono stata descritta come un mostro. Tutti hanno parlato di me senza conoscermi".

"Ho ecceduto in trasgressioni"
Della sua esperienza italiana ammette poi qualche sregolatezza, alcuni boyfriend: "In Italia mi sono ubriacata di libertà, qualche volta eccedendo in trasgressioni che oggi ritengo sbagliate". Ma che imputa alla propria età: "Tutto ciò è stato sicuramente frutto della mia giovinezza e del mio entusiasmo per la vita. Non certo di un lato oscuro e malvagio della mia personalità".

"Mez era dolce e sensibile"
Di Meredith dice: "era dolce e sensibile. Non è vero che litigavamo tutti i giorni. Mi piaceva vivere con lei. Eravamo amiche anche se ognuno di noi aveva la sua vita". Poi ricorda l'ultima giornata di vita dell'amica: il pranzo con lei il primo novembre, i racconti reciproci di come avevano trascorso la vigilia (Amanda col fidanzato e Meredith in discoteca con un gruppo di amici). "E spesso penso che se fossi stata a casa quella sera, ora forse sarei morta anch'io".

"Raffaele, non gli ho mai chiesto di mentire per me"
Del fidanzato Raffaele Sollecito (anch'esso detenuto nello stesso carcere di Perugia e coinputato nell'omicidio) dichiara: "è stato uno dei rapporti più intensi della mia vita. Non ho mai creduto che lui mi avesse accusato. Né ho mai pensato che lui potese essere l'assassino di Meredith. (...) Non gli ho mai chiesto di mentire per me". 

"Non ho mai confessato"
All'obiezione del giornalista che Amanda ha confessato di essere stata presente quando stavano uccidendo Meredith poi Amanda nega: "In realtà non ho mai confessato. Non avevo nulla da confessare. Ho detto cose che ora sono usate contro di me mentre ero in uno stato di grande confusione".

"Scrivo per riordinare i pensieri"
A quel punto sceglie il memoriale: "Ho chiesto allora di scrivere. (...) Volevo dare un significato preciso alle indicazioni confuse che avevo fatto. (...)" Ma l'esito è stato opposto all'intento: "Mi rendo conto ora di aver ottenuto l'effetto contrario, attirando con quello scritto tutte le accuse contro di me". Anche adesso Amanda continua a scrivere "per riappropriarmi dei ricordi, per riordinare i miei pensieri" e dare così la sua verità sul giallo della morte della sua amica.