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Incendio in acciaieria: un morto

Torino, sei operai in gravi condizioni

Un operaio morto, sei feriti in modo grave e altri tre in modo lieve: è il pesante bilancio dell'incendio che si è sviluppato nella notte nello stabilimento torinese della ThyssenKrupp.

Gli operai facevano parte delle squadre del turno notturno di lavoro. I feriti più gravi hanno riportato vaste ustioni in varie parti del corpo e principi di intossicazione per avere respirato il fumo. La vittima aveva 36 anni ed era originaria del Cuneese.

L'incendio, che sarebbe stato accompagnato anche da un'esplosione, è stato ormai domato e i vigili del fuoco stanno facendo le verifiche per accertare che non vi possano essere ritorni di fiamma. Sul posto si è anche recato un magistrato di turno. Le fiamme e l'esplosione sono avvenuti nel reparto trattamento termico dello stabilimento, dove i laminati di acciaio vengono portati ad alta temperatura e poi raffreddati in bagni d'olio per temprarli. Secondo una prima ipotesi, per cause non ancora note potrebbe essere traboccato olio bollente che avrebbe investito gli operai che lavoravano a quella linea.

Nello stesso complesso industriale della ThyssenKrupp si era verificato un grosso incendio circa quattro anni fa. Aveva preso fuoco una vasca d'olio e le fiamme erano state domate solo dopo alcuni giorni. In quell'occasione, però, non vi erano stati feriti.

Fabbrica chiusa
L'impianto della Thyssenkrupp è fermo. I lavoratori non hanno voluto entrare in fabbrica. Venerdì i sindacati e i delegati incontreranno la direzione del gruppo. ''La fase di smantellamento dello stabilimento, in corso da ottobre - spiega Fabio Carletti della Fiom - ha creato una situazione difficile, a partire dalla gestione dei turni. Vogliamo capire davvero cosa sia successo, quali siano le responsabilità reali".

Proclamato sciopero dei metalmeccanici
Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori metalmeccanici lunedì e indetto una manifestazione. "Chiediamo che si passi dalle parole ai fatti. Non basta la compassione, bisogna che si fermino gli incidenti e i morti sul lavoro", spiega il leader della Fiom torinese, Airaudo, a nome dei tre sindacati. ThyssenKrupp aveva deciso a luglio di chiudere la fabbrica torinese e di concentrare tutta l'attività produttiva nello stabilimento di Terni.

Chiamparino: "Sicurezza sul lavoro prima di tutto"
Cordoglio, ma anche un fermo richiamo, sulla scia delle parole del presidente della Repubblica Napolitano, ad affrontare con più incisività il problema della sicurezza sul lavoro, sono stati espressi stamattina dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. "Esprimo il mio cordoglio e della città intera - ha dichiarato il sindaco - alla famiglia dell'operaio deceduto questa notte nel grave incidente avvenuto alla ThyssenKrupp, con la speranza che il bilancio non diventi ancora più tragico e che i feriti possano riprendersi presto". "Confido - ha aggiunto - che il lavoro della magistratura possa portare presto a determinare le cause della tragedia. Ma ancora una volta un grave incidente conferma purtroppo che il problema della sicurezza sul lavoro, cosi' come autorevolmente affermato dal presidente Napolitano, rappresenta una vera priorità nazionale".

Operaio: "Travolti da un'onda di fuoco"
"Le fiamme ci hanno investito, sembrava un'onda anomala del mare, ma anziché acqua era fuoco". E' la drammatica testimonianza di Antonio Michele Boccuzzi, operaio di 34 anni, che nell'incendio all'acciaieria ha riportato ustioni al viso e alla mano destra. "Se chiudo gli occhi - spiega - vedo ancora le facce dei miei colleghi. Erano torce di fuoco. Ho cercato di aiutarli, strappavo loro i capelli bruciati, pezzi di vestiti". L'operaio racconta: "C'è stato un piccolo incendio di olio. Pensavamo di riuscire a spegnerlo e abbiamo preso gli estintori. Ma le fiamme si sono allargate e alzate, ci sono state delle esplosioni".

"Gli idranti erano rotti, gli estintori scarichi"
Uno degli operai che sono andati in soccorso dei compagni subito dopo l'incidente, Fabio Simonetta, punta il dito contro l'azienda. "Gli idranti erano rotti - racconta - e tre estintori su cinque erano vuoti. Il liquido mi arrivava in faccia anziché andare sulle fiamme". Il giovane lavora in un altro reparto: "Sono corso sul posto - spiega - perché ho sentito le esplosioni. Ho fatto quello che potevo...". Simonetta, ferito a una mano, è stato ricoverato all'ospedale di Rivoli ed è stato dimesso dopo la medicazione.