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Perugia, Gip convalida i tre fermi

Omicidio Meredith, custodia in carcere

Il gip di Perugia ha convalidato i fermi dei tre presunti responsabili dell'omicidio di Meredith Kercher.

Per tutti, la studentessa statunitense Amanda Knox, lo studente 24enne pugliese Raffaele Sollecito e lo straniero originario dell'ex Zaire, Patrick Dija Lumumba, il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Alla base della decisione gravi indizi di colpevolezza ma anche "reale, effettivo e non immaginario" pericolo di fuga.

"Uccisa con un coltello di Raffaele Sollecito"
Meredith Kercher è stata minacciata e poi uccisa con un coltello che Raffaele Sollecito "era solito sempre avere con sè e con il quale veniva colpita al collo". E' quanto emerge dal provvedimento di convalida dei tre fermi operati dalla polizia a carico dei tre presunti presunti responsabili della morte della studentessa. In base alla ricostruzione, operata sui "dati di fatto esistenti in questo momento", non è comunque chiaro chi abbia sferrato alla giovane inglese il colpo mortale. Secondo il gip, infatti, Lumumba Diya si sarebbe appartato con Meredith in camera sua e quindi ai due si sarebbe unito anche Sollecito.

Violenza sessuale da dati oggettivi
Meredith Kercher subì una violenza sessuale la notte in cui è stata uccisa a Perugia, secondo il gip che ha convalidato i tre fermi. Ad avviso del giudice la mancanza di volontà della studentessa inglese ai rapporti "è evidente da dati oggettivi". La lesione mortale al collo della ragazza potrebbe essere stata - si ricostruisce nel provvedimento di convalida del fermo - una minaccia che si è poi concretizzata in qualcosa di molto più grave. Tanto che i tre fermati - rileva il giudice - non hanno avuto poi la lucidità di sistemare l'appartamento ma se ne sono andati portando con loro i telefoni della Kercher.

"Convalida dei fermi"
Il provvedimento del gip è stato depositato nella cancelleria del Palazzo di giustizia di Perugia. Il giudice ha disposto per i tre fermati la custodia cautelare in carcere per il massimo di un anno. Sono accusati di omicidio aggravato e violenza sessuale in concorso tra loro. I tre sono stati fermati martedì scorso dalla squadra mobile della Questura di Perugia e dallo Sco, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Giuliano Mignini.

Nell'ordinanza del giudice Claudia Matteini viene infatti rilevato che si è in presenza di una giovane statunitense, Amanda Knox, e di un quarantaquattrenne originario dell'ex Zaire, Lumumba Diya, "i quali avrebbero avuto modo di allontanarsi senza problemi dal territorio dello Stato al fine di sottrarsi alle investigazioni".

Per quanto riguarda il pugliese Raffaele Sollecito, lo stesso, anche con l'aiuto della Knox alla quale era legato sentimentalmente, "avrebbe avuto modo - secondo il gip - di uscire dall'Italia rendendo più difficile l'accertamento dei fatti''. Il giudice ha tra l'altro rilevato che al momento del fermo c'erano specifici elementi che potevano far ritenere fondato il pericolo di fuga.