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Torino, muore d'infarto dopo rapina

Stava chiamando 113 dopo inseguimento

Quello che non ha fatto lo spavento, lo ha fatto il caldo atroce di mezzogiorno.

Michele Ragucci, 63enne di Candiolo (Torino), è morto d'infarto mentre era al telefono col 113 per denunciare che era stato derubato. L'uomo, cardiopatico, cambiava un pneumatico della sua auto sotto il sole, quando due sconosciuti si sono avvicinati per scipparlo. Li ha rincorsi e ha urlato, ma non li ha raggiunti. Dopo pochi istanti si è accasciato.

E' accaduto nel quartiere di Santa Rita, verso la periferia Sud della città, dove l'uomo, gestore del circolo privato Teo, a Nichelino (Torino), era andato a ritirare le radiografie della moglie in un centro diagnostico privato. All'uscita ha trovato un pneumatico sgonfio (pare che siano stati gli stessi rapinatori a bucare la gomma). Sul caso indaga la Squadra mobile e la dinamica agli investigatori ricorda quella di episodi analoghi, in cui i pneumatici sono stati appositamente bucati da malviventi senza scrupoli, proprio per derubare le vittime.

"Urlava contro delle persone che se ne andavano - ha riferito alla polizia una testimone affacciatasi alla finestra richiamata dalle grida - poi è caduto a terra, immobile". Prima ha fatto in tempo solo a chiamare il 112, che ha passato la telefonata al 113, per competenza di zona. Alla polizia Ragucci ha detto che due stranieri gli avevano preso il borsello, ma la linea è caduta, per il malore. La moglie, sua coetanea, informata dell'accaduto con il figlio, è stata colta da malore.