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Gdf sequestra minimoto cancerogene

Roma,ancora 13mila in circolazione

Un migliaio di minimoto di provenienza cinese sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Genova presso un distributore della zona di Roma dopo alcune perquisizioni ad Ariccia, Aprilia e Pomezia.

Le irregolarità consistevano in vapori cancerogeni sprigionati dal surriscaldamento delle gomme, ma anche saldature difettose e una estrema facilità a prendere fuoco. Sarebbero 13mila gli esemplari ancora in circolazione.

La Procura della repubblica di Genova ha emesso un provvedimento di sequestro a livello nazionale diramato a tutti i comandi della Guardia di Finanza affinché le minimoto già commercializzate vengano ritirate dal mercato. L'indagine ha avuto origine da un sequestro compiuto dai militari della Gdf della tenenza dell'aeroporto di Genova che hanno intercettato alcune minimoto commercializzate presso corrieri espresso.

Secondo quanto ricostruito dai militari della guardia di finanza in una conferenza stampa per presentare l'operazione ''Pocket bikes'', sono due i modelli messi in commercio dal distributore, una di tipo stradale e l'altra per il fuoristrada. Su entrambi - secondo quanto riporta l'Ansa - sono stati riscontrati, in totale, 30 elementi di difformità rispetto alle previste normative in materia. L'ingegner Gregorio Bertolino scelto dal sostituto procuratore genovese Francesco Pinto per la perizia, ha sottolineato in particolare la tossicità delle gomme che col surriscaldamento sprigionano vapori naftalenici cancerogeni, ed ha richiamato l'attenzione sui crateri e le incollature sulle saldature, non in grado di supportare il peso previsto. Persino le manopole di plastica sul manubrio sono state montate in modo tale che possono allentarsi e cedere, oltre al fatto che la corona della catena potrebbe tagliare una mano al pilota.

A dispetto delle minimoto fabbricate a regola d'arte che hanno un costo di alcune migliaia di euro, quelle sequestrate venivano vendute per lo più attraverso inserzioni su Internet a prezzi che potevano abbassarsi fino a qualche centinaio di euro. Ad aggravare la situazione anche il fatto che sulle moto non fosse stato specificato che si vietava l'uso ai bambini. I distributori saranno denunciati per frode in commercio ed inosservanza sulle disposizioni in materia di sicurezza dei prodotti.