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La Pasqua dei testimoni di Geova

In migliaia alla liturgia commemorativa

Anche i testimoni di Geova commemoreranno la morte del nostro Signore Gesù Cristo.

Lo faranno nelle oltre 3mila comunità presenti in tutta Italia, con una cerimonia che inizierà dopo il tramonto. Ogni anno questa liturgia viene celebrata dai testimoni di Geova nel giorno in cui - secondo le Scritture - morì il Figlio di Dio, corrispondente al 14 nisan del calendario ebraico, che coincide con la luna piena.

"Continuate a fare questo in ricordo di me", è il comando dato da Gesù agli apostoli durante l’ultima cena, come si legge nel vangelo di Luca. E' quello che faranno le migliaia di fedeli durante la liturgia di commemorazione.

Le origini
Nel II secolo alcuni cristiani divennero noti come "quartodecimani", perché, richiamandosi al modello apostolico originale, continuarono a tenere annualmente questa celebrazione nel giorno corrispondente al 14 nisan, che nel calendario ebraico cade sempre in primavera.

"Lo scorso anno circa  427mila persone hanno assistito a questa semplice ma toccante celebrazione, mostrando gratitudine per lo straordinario atto d’amore di Dio e di suo Figlio", ricorda Piero Ragno di una delle comunità dei testimoni di Geova.

A livello mondiale oltre 16 milioni si sono radunati per l’evento nelle 99mila comunità presenti in 236 paesi. La cerimonia durerà un’ora. Un ministro di culto pronuncerà un discorso per chiarire le ragioni per cui Geova Dio mandò Suo Figlio sulla terra a morire per tutta l’umanità. Come fece Gesù durante l’ultima cena, saranno passati fra i presenti pane non lievitato e vino rosso, che per i testimoni di Geova simboleggiano rispettivamente il corpo e il sangue di Gesù.