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Bari, bullismo: 5 studenti sospesi

Bersagliavano compagno con petardi

Un ragazzino di 13 anni è stato ricoverato in ospedale per una lesione ad un timpano dopo che cinque suoi compagni di scuola lo hanno bersagliato con petardi facendoglieli esplodere addosso.

I cinque, che frequentano una scuola media in un paesino limitrofo a Bari, sono stati denunciati dai carabinieri e sono stati sospesi dall'istituto scolastico. Sembra che da tempo il gruppo sottoponesse a vessazioni il ragazzo.

Un'escalation di molestie e suprusi culminata con il folle inseguimento a colpi di petardi. Il tredicenne alla fine è riuscito a fuggire dal branco rifugiandosi in una casa da dove ha chiamato il padre che lo ha accompagnato in ospedale.

Quello degli episodi di bullismo a scuola sembra un pentolone scoperchiato del quale non si riesce più arginare il contenuto. Sempre nel Barese è stato segnalato un altro caso scoperto dai carabinieri. Sei minorenni, tra cui tre ragazze, sono stati denunciati per minacce, ingiurie e violenza privata e continuata. In questo caso la vittima era una ragazzina che era stata per giorni sottoposta a vessazioni continue e in più circostanze obbligata a sottoporsi a docce fredde nei bagni della scuola.

Gela, branco di ragazzini aggredisce albanese
Un altro branco di ragazzini è entrato in azione a Gela: in sei hanno aggredito uno studente albanese di 15 anni, picchiandolo a sangue assieme a un compagno di classe che era intervenuto per difenderlo. Almeno cinque di loro si erano già messi in evidenza per precedenti atti di bullismo nella stessa scuola, l'istituto professionale per l'industria e l'artigianato (IPIA), che sorge in contrada Marchitello ed è frequentato da circa 500 studenti.
Lo studente albanese, provocato in uno spiazzo asfaltato a ridosso l'istituto, dove i ragazzi fanno educazione fisica, sta bene, ma non è tornato a scuola. Il giovane vorrebbe andare via dall'istituto, dove comunque non risulta alcuna richiesta di trasferimento.
Nella scorsa primavera, altri episodi di violenza giovanile si erano verificati davanti agli istituti scolastici, con aggressioni a due presidi: Luciano Vullo, dirigente scolastico del liceo scientifico "Elio Vittorini" e assessore comunale all'Istruzione, e Agle Savatta, dirigente dell'istituto tecnico industriale "Emanuele Morselli". Per Vullo, picchiato selvaggiamente, fu necessario il ricovero in ospedale; per Savatta, spinta per terra, la prognosi fu di pochi giorni.