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Fratelli Gravina, perquisita casa

Procura:"Il padre è coinvolto"

Perquisizioni e sequestri sono stati compiuti nell'abitazione e sugli automezzi di proprietà di Filippo Pappalardi, il padre di Francesco e Salvatore, i fratellini di 13 e 12 anni, scomparsi da Gravina il 5 giugno scorso.

All'uomo è stato notificato un avviso di garanzia per sequestro di persona. Le perquisizioni e i sequestri sono stati disposti dalla Procura della Repubblica di Bari.

Intanto recenti risultanze di indagini serrate su testimoni, oltre che su tabulati telefonici, hanno portato a fissare l'ora dell'ultimo avvistamento di Ciccio e Tore intorno alle 21,20 di quel 5 giugno nella zona del centro storico di Gravina. "Ma erano col padre", sosterrebbe un minore sentito come testimone. "Falso", contrattacca Filippo Pappalardi "non c'entro con la scomparsa, ma voglio essere aiutato a ritrovarli". Secondo altri testimoni, compresa la sua attuale convivente l'uomo si è aggirato per il paese dalle 21,30 alle 22 circa alla ricerca dei ragazzi, salvo poi rientrare a casa, per poi uscire di nuovo intorno alle 23,50 per andare a denunciare la scomparsa in Questura. Tuttavia le ricerche della polizia sarebbero iniziate la mattina dopo e questo è uno dei rilievi critici che Filippo Pappalardi rivolge alla Squadra Mobile di Bari guidata da Luigi Liguori: per l'uomo hanno cominciato con troppo ritardo rispetto all'allarme lanciato, compromettendo forse gli esiti delle ricerche.

Le ipotesi restano sempre le stesse: rapimento ad opera di pedofili, o nell'ambito di un contenzioso familiare dagli oscuri contorni fra il padre, affidatario dei ragazzi e la madre Rosa Carlucci, 41enne residente nel vicino paese di Santeramo in Colle, convivente con un uomo di 61 anni, Nicola Nuzzolese recentemente arrestato per presunta violenza sessuale su una minore nell'ambito familiare. La donna, che ha spesso puntato il dito accusatore verso l'ex marito non ha mai accettato la decisione del Giudice nella separazione legale e voleva riprendersi i figli. Ancora in queste ore non smette di lanciare appelli in particolare alle donne di Gravina, abitanti nella città vecchia, perché dicano eventualmente ciò che sanno o che hanno visto.

Alla fuga volontaria dei due ragazzi, pure da essi stessi vagheggiata nelle settimane precedenti la scomparsa, non crede ormai nessuno anche se l'ipotesi resta in piedi. Ma sono vivi? Neppure a questo inquietante interrogativo è possibile dare risposta e lo stesso Procuratore di Bari Emilio Marzano ha più volte ripetuto che non vi sono indizi che possano far pensare che siano morti.

La procura: "Padre in qualche modo coinvolto"
Sulla scomparsa dei due fratellini ci sono "indicazioni testimoniali che ci portano a credere che la figura di Pappalardi possa in qualche modo essere coinvolta". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, facendo riferimento agli ultimi sviluppi investigativi. I testimoni - ha sottolineato il magistrato - dicono di aver "assistito a circostanze dalle quali si potrebbe desumere che forse il padre li abbia visti" alle 21.30 del 5 giugno scorso, ora in cui dei due ragazzini si sono perse le tracce. Il procuratore non ha voluto aggiungere altri particolari sulla vicenda dell'avvistamento, e non ha commentato l'indiscrezione giornalistica secondo la quale i testimoni (due o tre) avrebbero riferito di aver visto i due fratellini salire sulla lancia Dedra del padre.

"Sereno ma stanco"
Il padre di Francesco e Salvatore, che si dichiara "sereno ma stanco", continua a proclamarsi estraneo ai fatti e ribadisce: "Voglio solo essere aiutato a trovare i miei figli: l'avviso di garanzia non ha modificato né la mia posizione né il mio stato d'animo".