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Il Papa annulla concerto di Natale

Ratzinger non ama il pop

Il tradizionale "Concerto di Natale" in Vaticano quest'anno non si terrà.

Quella che avrebbe dovuto essere la 13° edizione dell'appuntamento è stata annullata da Benedetto XVI e spostata a Montecarlo. La ragione? Il Papa non ama il pop, meglio la musica classica. Ma anche l'imbarazzo del Vaticano per i recenti scandali della rassegna. Gli artisti, delusi, hanno commentato: con Wojtyla non sarebbe successo.

Già lo scorso anno si era intuito che la manifestazione canora non era propriamente al centro delle priorità del Pontefice. Papa Ratzinger, del resto, eletto il 19 aprile, non aveva avuto il tempo di cancellare un evento organizzato mesi prima, essendosi occupato di altre mansioni ben più urgenti. Ma non inviò nessun messaggio scritto né in video, né ricevette gli artisti come questi si erano aspettati e come era consuetudine con il suo predecessore.

E poi c'era stato lo scandalo di Daniela Mercury, cantante brasiliana cattolica, esclusa per aver sfilato, durante il Carnevale di Rio, con una maglietta che riportava la scritta "Stai attento! Usa sempre il preservativo". Ma già nel 2003, l'artista afroamericana Lauren Hill aveva lanciato un appello alla Chiesa a perdonare i preti pedofili americana. Le sue parole vennero tagliate in extremis dalla registrazione televisiva, ma indignarono i prelati presenti in sala.

Lo stop al concerto poi avrebbe anche ragioni economiche. Nato allo scopo benefico, creare 50 nuove chiese nella periferia di Roma (di cui 39 sono state costruite fino al 200), negli ultimi tempi era diventato troppo costoso.

Così, con grande disappunto degli artisti di fama internazionale, da Tom Jones a Laura Pausini, da Andrea Bocelli a Renzo Arbore, da Lucio Dalla ad Alex Britti, Jennifer Page, Dionne Warwick, Dee Dee Bridgewater ai Pooh, da Claudio Baglioni a Paul Anka, la rassegna canora, sfrattata dal Vaticano, si trasferisce a Montecarlo il 9 dicembre.

Ron, che ha partecipato a cinque edizioni del Concerto, ha detto che "era un momento da conservare". Inevitabile, per lui, il confronto con Papa Wojtyla: "Giovanni Paolo II era un uomo pieno d'amore verso l'arte, per lui tutto quel che era gioia era benvenuto. Wojtyla aveva un cuore che guardava agli altri e alla loro espressività, forse perché era lui stesso un artista. Questo è un Papa più chiuso".