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Dalla Cina una speranza per Mattia

Bimbo malato sarà curato con staminali

Si riaccende la speranza per il piccolo Mattia, il bimbo brianzolo di 9 anni che, malato di adrenoleucodistrofia (la malattia dell'Olio di Lorenzo), era volato negli Usa per tentare una cura.

Ma i medici americani gli hanno dato poche speranze. E così ora il bambino andrà a Shangai, dove a tentare di curarlo sarà lo stesso medico che aveva intenzione di sperimentare la sua terapia a base di staminali su Ambrogio Fogar.

Dopo la visita a Mattia, i medici statunitensi non hanno potuto far altro che inserire il bimbo in una lunga lista d'attesa: la malattia è in uno stadio troppo avanzato, e al momento non ci sono cure disponibili negli States. Nel caso in cui venga approvato un protocollo sperimentale con le cellule staminale, il piccolo brianzolo sarebbe sottoposto alla terapia. Ma la possibilità sembra quanto mai remota, soprattutto dopo gli ultimi provvedimenti del presidente americano, George Bush, contro la sperimentazione con le cellule staminali.

I genitori di Mattia, però, non si sono arresi, e quando hanno saputo che un medico cinese utilizza ormai da anni con successo le cellule staminali per curare malattie simili a quella del bambino, lo hanno contattato immediatamente: si tratta di Huang Hongyun, lo stesso scienziato al quale si era rivolto Ambrogio Fogar il quale, paralizzato dopo un incidente, aveva intenzione di sottoporsi alla terapia del luminare di Shagai per riacquistare la mobilità. Il sogno di Fogar non si è realizzato, il suo cuore ha ceduto prima. Ma quello stesso sogno potrebbe ora ridare la vita a Mattia, che partirà per Shangai il 15 settembre.

Il piccolo, accompagnato dai genitori e dal dottor Nicola Mazzacuva (che già era volato con lui negli Usa), resterà in Cina fino al 18 ottobre: Hongyun lo sottoporrà a 5 iniezioni di cellule staminali abbinate a un trattamento riabilitativo giornaliero con fisioterapia, agopuntura, massaggi e terapie fisiche e psicologiche orientali. Certo, il luminare cinese ha parlato chiaro: Mattia non potrà guarire completamente, perché la sua è una malattia degenerativa che ormai ha già distrutto parti del sistema nervoso. Ma grazie alla terapia si potrà bloccare l'avanzamento dell'adrenoleucodistrofia e, in parte, il bimbo potrà recuperare alcune funzioni motorie che aveva perso.

Intanto il gruppo che ha finanziato le cure di Mattia ha lanciato un appello: il viaggio, il soggiorno e la terapia in Cina saranno particolarmente costose. E quindi, chi ne avesse la possibilità, può sostenere questo viaggio della speranza con un versamento sul conto corrente "Insieme per Mattia" aperto alla filiale di Vimercate della Banca popolare italiana (Abi 05164 Cab 34070 conto 000000072387).
Luca Rigamondi