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Savoia, la disgrazia di Cavallo

Nel ʼ78 uccisione di un 19enne tedesco

Uno sparo nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1978.

Una pallottola che spezza l'arteria del giovane tedesco Dirk Hamer, che dorme a bordo di uno yacht ancorato nella baia di Cavallo, l'isola tra Corsica e Sardegna. L'arma è un Winchester M1 per la caccia agli elefanti e appartiene a Vittorio Emanuele di Savoia, all'epoca 41enne. Dirk muore dopo 111 giorni di sofferenza. Per il principe, 50 giorni di carcere ad Ajaccio e l'assoluzione, 13 anni dopo.

Una tragedia avvolta ancora nel mistero. Il principale imputato della vicenda, Vittorio Emanuele di Savoia, solo il 18 novembre 1991 si libera dai fantasmi di quella notte. La Corte D'Assisi di Parigi, 13 anni dopo i fatti, in uno dei processi più lunghi nella storia della giustizia francese, lo assolve e lo condanna a sei mesi con la condizionale per porto abusivo di armi da fuoco. Ignoto il nome di chi ferì mortalmente Dirk Hamer, in vacanza sull'Isola di Cavallo con la sorella Birgit, miss Germania 1976.

Il ferimento di Hamer è la conseguenza di una lite che si consuma nelle acque della baia, alle tre di quella notte d'agosto, tra il medico romano Nicky Pende, ex compagno di Stefania Sandrelli, e l'erede di Casa Savoia. Quest'ultimo, armato di fucile, si era avvicinato al Coke, il motoscafo di Pende, per riprendersi lo Zodiac, il canotto del figlio Emanuele Filiberto, usato senza permesso dal medico e dai suoi amici. Da qui nasce la discussione. Ed è durante l'acceso diverbio tra i due che partono dei colpi d'arma da fuoco. Il giovane studente tedesco, Dirk Hamer, 19 anni, che dormiva sullo scafo ormeggiato nella baia di Cavallo vicino al Coke, viene raggiunto da una pallottola.

Sulla dinamica dei fatti, le versioni dei due litiganti sono contrastanti. La verità non verrà mai accertata. Per l'accusa il proiettile che per errore colpì Dirk alla gamba partì dal fucile del principe. Per il Savoia quella notte a sparare furono altre armi, oltre la sua. Nel corso delle indagini fu impossibile risalire all'arma da cui partì il colpo, analizzando lo spezzone di pallottola recuperato nelle carni del 19enne. Per questi, quattro mesi di atroci sofferenze, tredici interventi e l'amputazione dell'arto destro.

Dirk alla fine si spegne nel suo letto d'ospedale ad Heidelberg, in Germania. Per questa storia il principe finisce dietro le sbarre: subito dopo l'incidente viene portato nel carcere-fortezza di Ajaccio. Ne esce 50 giorni dopo. Nel 1991, la sentenza di Parigi.