FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Il 18enne non fu ucciso da polizia

Ferrara,perizia parla di droga e alcool

Il 18enne ferrarese Federico Aldrovandi, morto davanti agli agenti del 113 di Ferrara il 25 settembre, sarebbe deceduto non per le percosse ricevute dai poliziotti ma per l'assunzione di un cocktail di eroina, ketamina e alcool che ha indebolito il suo fisico provocando un'insufficienza respiratoria e un arresto cardiaco.

Lo attesta la perizia di parte della questura. La madre aveva aperto un blog per scoprire la verità.

La donna sostiene che il ragazzo invece sia stato ucciso dai colpi degli agenti che lo avevano trovato in una strada della città emiliana all'alba al ritorno da una serata in discoteca con gli amici. Ma la perizia effettuata dal pool di consulenti della procura di Ferrara mostra il contrario.

Il gruppo di esperti, guidato dal medico legale Stefano Malaguti, si è soffermato sulle condizioni psicofisiche del ragazzo al momento della colluttazione con gli agenti, rese a suo dire vulnerabili dall'assunzione di alcool e droga. Per il consulente del pm "la causa e le modalità della morte del ragazzo risiede in una insufficienza miocardica contrattile acuta, sostenuta da una condizione di stress psicofisico, responsabile dell' incremento dell'attività cardiaca e quindi del suo fabbisogno di ossigeno, non adeguatamente supportato per l'indebolimentofunzionale dei centri respiratori bulbari conseguente all' assunzione di eroina, ketamina ed alcool".

La colluttazione o l'uso degli sfollagente non sono, per il perito, causa della morte: "Risultano elementi suggestivi tali - scrive infatti - da poter escludere con elevata probabilità che le lesioni rilevate sulla testa e sulla faccia, e l'emorragia che ne è conseguita, possano avere rivestito ruolo causale rispetto all'evento morte". Nemmeno l'asfissia posturale, ipotizzata dai consulenti della famiglia Aldrovandi, è ritenuta rilevante: "Il mancato riscontro di lesività traumatiche a carico del tessuto cutaneo, sottocutaneo, muscolare ed osseo a livello toracico, appare poco suggestivo di una valida ed importante compressione applicata alla gabbia toracica". Non vi sarebbero insomma segni evidenti di una asfissia provocata da un agente che avrebbe gravato di peso sul ragazzo, e mancano "lesioni traumatiche a collo o altri orifizi respiratori".

Quanto alle droghe assunte dal 18enne, la perizia puntualizza che "la concentrazione di morfina nel sangue (pari a 0.36 microgrammi per millilitro) non possa, sulla base dell'ampia letteratura, essere ritenuta di basso livello, rappresentando viceversa un dato significativo rientrante nel 'range' dei valori di concentrazioni ematiche di morfina in soggetti venuti a morte in seguito ad assunzione di oppioidi (valori tra 0,1 e 2) per il suo effetto deprimente delle funzioni respiratorie".

Quindi l'insufficienza respiratoria è stata dovuta alla droghe. "In ogni caso, i valori riscontrati in sede di consulenza tossicologica non escludono affatto gli effetti psicodislettici e sistemici dello stupefacente a carico del sistema nervoso e cardiovascolare". Inoltre, ha spiegato il procuratore capo di Ferrara Severino Messina basandosi sulla perizia, lo stesso tasso alcolemico (0,4 microgrammi litro) "ha rappresentato un valore comunque non trascurabile per l'associazione e l'interazione con le sostanze stupefacenti".

"Ho ritenuto doveroso intervenire - ha spiegato il procuratore capo di Ferrara Severino Messina  - visto il clima pesantissimo creato dal caso in questa città". In mattinata su un muro è stata scoperta la scritta 'polizia assassina'. "Io stesso sono stato accusato di aver coperto la polizia, e di aver voluto intimidire i testimoni" ha aggiunto. "Ora, sulla base degli elementi raccolti, sia dai nostri consulenti sia da quelli della famiglia, faremo le nostre valutazioni".

Di fronte a questi dati, il legale della famiglia Aldrovandi ha espresso forti perplessità.  "La 'diagnosi' di insufficienza miocardica contrattile acuta è la fotografia di un effetto - spiega - non di una causa, mentre l'incremento dell'attività cardiaca e del fabbisogno di ossigeno sono ovvietà assolute, da ricondursi non (o non solo) all'indebolimento funzionale dei centri respiratori conseguente all'assunzione di eroina, ketamina ed alcol (ci mancava pure quello...), bensì alla violenza della colluttazione e dell'immobilizzazione, successive".