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Blog per scoprire come morì figlio

Ferrara,madre:"Me lʼuccise la polizia"

Un blog per scoprire come è morto suo figlio.

E il terribile sospetto che sia stato ucciso dalla polizia. Federico Aldrovandi, 18 anni, di Ferrara, studente di elettrotecnica, era uscito con gli amici a Bologna la sera del 25 settembre. Ma non è tornato vivo. La mamma Patrizia si è affidata alla rete (federicoaldrovandi.blog.kataweb.it) per un appello disperato: chi sa, parli! E il sito è uno dei più consultati d'Italia.

Quel giorno era trascorso felicemente, racconta la madre. Federico era uno sportivo, pieno di vita e di interessi. Come tutti i ragazzi della sua età aveva una band musicale. Nel tempo libero faceva delle consegne come pony express per guadagnare qualche soldo. La sera era andato a Bologna in un centro sociale per assistere a un concerto con alcuni ragazzi. Ma lo spettacolo era stato annullato e là, uno dei compagni, gli aveva offerto degli stupefacenti. I medici che hanno eseguito i primi accertamenti hanno rivelato che si è trattato probabilmente di due francobolli all’Lsd. Ma all’ipotesi del malore dovuto alla droga mamma e papà Aldrovandi non credono. Piuttosto sono convinti che il figlio sia morto per le percosse della polizia. Spaventato.

"Il suo corpo - scrive Patrizia nel blog - è rimasto sulla strada dalle 6 alle 11. E non mi hanno chiamata. Era mio figlio. Nessuno ha il diritto di tenere una mamma lontana da suo figlio! E mi hanno detto che lo hanno fatto per me… perché era meglio che non vedessi. In quel momento gli ho creduto. La polizia ha detto che un’abitante della zona aveva chiamato perché sentiva delle urla. Dicevano anche che si era ferito sbattendo da solo la testa contro i muri. Questo si è rivelato falso. Smentito dalle verifiche. Federico era sfigurato dalle percosse.

Molto tempo dopo ho riavuto i suoi abiti. Portava maglietta, una felpa col cappuccio e il giubbotto jens. Sono completamente imbevuti di sangue. Hanno detto che non voleva farsi prendere. Che ha lottato ed è salito anche in piedi sulla macchina della polizia. I medici hanno riferito che aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo. Ho potuto vedere solo quella sul viso, dalla tempia sinistra all’occhio e giù fino allo zigomo, e i segni neri delle manette ai polsi.

L’ho visto nella bara. Il suo corpo non sembrava più allineato e simmetrico. Il mio bambino era perfetto, e stupendo. L’hanno distrutto… E la polizia mi raccontava che era drogato. Che si era fatto male da solo. Che tutto questo era successo perché era un povero tossico e noi sfortunati… Lo vogliono uccidere due volte. Le analisi hanno confermato che quel che aveva preso era irrilevante. Non certo causa di morte né di comportamenti aggressivi. Semmai il contrario."

Ma la Procura ha comunicato che l’autopsia ha escluso le percosse come causa di morte. E che la polizia avrebbe cercato di trattenerlo per impedirgli di farsi del male. Ma i legali della famiglia sostengono che si tratti della terza versione fornita dalla questura dopo il malore fatale e l’aggressione selvaggia.

Ora si attende il responso finale dell'autopsia. Ma, intanto, anche il mondo politico si è mosso sul caso: il sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale (Ds), che ha fatto un appello alla magistratura per giungere alla verità; Dario Franceschini della Margherita; e i deputati di Rifondazione Titti De Simone e Franco Giordano, che hanno presentato un’interrogazione al ministro dell'Interno Pisanu. A questi appelli il Viminale ha risposto che valuterà l'ipotesi di aprire un'inchiesta solo dopo la chiusura delle indagini.