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Bergoglio si ritiro',Ratzinger Papa

Il gesuita argentino ottenne 40 voti

Ratzinger l'ha spuntata su Bergoglio.

Nel conclave per la nomina del Papa il principale avversario di Benedetto XVI fu l'arcivescovo di Buenos Aires. Al terzo e penultimo scrutinio, il cardinale gesuita ottenne 40 voti, sufficienti per bloccare il tedesco. E, di indole timida, avrebbe dissuaso i suoi dal votarlo, spaventato dall'incarico. Al quarto scrutinio Ratzinger ebbe 84 voti. Lo svela il diario di un cardinale.

Il vero antagonista dell'attuale Papa non fu, come si credette in un primo tempo, l'ex vescovo di Milano Carlo Maria Martini, ma il 79enne cardinale gesuita Bergoglio, figlio di un ferroviere piemontese. Lo rivela il memoriale di quei giorni di un anonimo porporato scovato dal Tg2.

Secondo l'anonimo elettore, nel conclave durato 24 ore, dal pomeriggio di lunedì 18 aprile al pomeriggio di martedì 19, al primo e al quarto e ultimo scrutinio Ratzinger e Bergoglio erano i più votati. Al primo scrutinio, Ratzinger ottiene 47 voti (per essere votato ne occorrevano 77), Bergoglio 10, Martini 9, Ruini 6, Sodano 4. Nel secondo scrutinio, la mattina del 19 aprile, Ratzinger passa a 65 voti con le preferenze di Ruini, e Bergoglio a 35, che incassa anche i voti di Martini. Al terzo scrutinio, in tarda mattinata, Ratzinger balza a 72 preferenze, Bergoglio, a 40. Poi i giochi si fermano per il pranzo. La distanza tra i due è grande, ma chi sostiene l'arcivescovo di Buenos Aires può impedire la nomina del cardinale tedesco al quale mancano ancora 5 voti.

A quel punto Bergoglio comincia ad avere delle titubanze. E i suoi elettori si pongono due dilemmi: se verrà eletto, accetterà? Se invece il divario tra i due resta, su quale altra figura si potrà puntare? Così, lo schivo gesuita, si legge nel diario anonimo, con l'aspetto e con i gesti, più che con le parole, ha fatto capire che era meglio dire "no grazie" e convogliare i suoi voti su Ratzinger. Nell’ultimo e quarto scrutinio colui che è diventato Papa Benedetto XVI ha avuto 84 voti. Il ritiro di Bergoglio è servito, ma non è stato sufficiente a dargli il plebiscito come avvenne per i suoi predecessori Wojtyla e Luciani: se questi ultimi non vennero votati da 11 porporati su 111, Ratzinger non ha avuto la fiducia di 21 pastori.

Già il vescovo tradizionalista Bernard Fellay, superiore della lefebvriana Fraternità San Pio X, aveva svelato alcuni dettagli dell'elezione più segreta del mondo: "Il cardinale Bergoglio si impaurì, o comunque si rese conto che avrebbe potuto anche essere eletto e, non sentendosi pronto per un tale compito, si ritirò".