Cattolici:la domenica negozi chiusi
Appello delle Acli: meno consumismo
"L'uomo non è un animale economico e noi non possiamo consegnarci a una logica di puro consumo.
Bisogna ricostruire il significato del vivere e il significato della domenica, ricostituire relazioni, significati e dimensioni del vivere". Lo hanno ribadito le associazioni cattoliche al XXIV Congresso eucaristico nazionale in corso a Bari, lanciando un appello: "La domenica lasciamo i negozi chiusi".
Un appello che riprende il tema centrale del congresso: "Senza la domenica non possiamo vivere". Le Acli chiedono, quindi, di ridare il suo significato a questo giorno della settimana, "festa delle persona e della comunità", e chiedono alle aziende di ridimensionare il ricorso al lavoro domenicale.
Non solo appelli. Le associazioni hanno anche presentato un documento contenente tre proposte concrete per "recuperare la domenica". "Il primo punto - spiega il presidente delle Acli, Luigi Bobba - è ricondurre il lavoro domenicale al principio dell'eccezionalità", contrastando quindi la tendenza a considerare questo giorno come intercambiabile con tutti gli altri della settimana da un punto di vista lavorativo.
"Il secondo punto è riconsiderare le norme legislative in materia di orario di lavoro, laddove abbiano superato il principio di coincidenza tra riposo settimanale e domenica e, ancor più, laddove abbiano prodotto un utilizzo molto ampio del principio di deroga al riposo settimanale".
Terzo punto: riconsiderare "le norme che regolano le attività commerciali, ripristinando le normative in vigore fino a qualche anno fa, quando le aperture dei negozi durante la domenica erano considerate un'eccezione, da fare soltanto nel periodo delle festività natalizie più ulteriori otto domeniche all'anno".