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Mafia,assolto l'uomo di Borsellino

Il tenente Canale:"Non lʼho tradito io"

L' ex braccio destro del giudice Paolo Borsellino, il tenente dei carabinieri Carmelo Canale è stato assolto dai giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo.

Per lui, dopo otto ore di camera di consiglio, cade l'accusa di concorso in associazione mafiosa e corruzione perché il fatto non sussiste. Con le lacrime agli occhi Canale ha commentato: "I traditori di Paolo Borsellino sono altri, certo non io... Poi li dirò...".

Oltre a Canale sono stati assolti anche i due coimputati: il medico marsalese Giuseppe Pandolfo e Gaspare Casciolo, entrambi accusati di associazione mafiosa.

Come Andreotti
La formula dell'assoluzione è la stessa utilizzata per altri imputati "eccellenti", come il senatore a vita Giulio Andreotti, accusato di associazione mafiosa, ma anche il presidente della Provincia Francesco Musotto e l'ex ministro Calogero Mannino, entrambi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. E' l'art. 530, comma 2 del codice penale, cioé la vecchia formula dubitativa. Canale era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per presunte collusioni con Cosa Nostra. A rendere dichiarazioni contro di lui sono stati numerosi collaboratori di giustizia. Secondo il pm Massimo Russo, Canale avrebbe indossato per anni "la divisa del servitore dello Stato, ma al tempo stesso violava il giuramento di fedeltà alle istituzioni perchè ha fatto parte della mafia". Accuse che sono adesso cadute.

Il pensiero a due persone
"Dedico questo giorno a due persone scomparse, mia figlia Antonella e Paolo Borsellino al quale sono rimasto sempre legato da profonda amicizia. Altri sono i traditori di Borsellino e lo dirò nei prossimi giorni. Di certo non sono io". Ha detto il tenente Carmelo Canale, dopo la lettura del dispositivo che l'ha assolto. Canale, in compagnia della figlia Manuela, è apparso sereno. "I miei migliori amici sono sempre stati i magistrati della procura, molti dei quali di Palermo, con cui prendo un caffé ogni qual volta li incontro". "Sono sempre stato dalla parte giusta - afferma l'ufficiale dei carabinieri - quella della giustizia, e non ho mai tradito. Stasera qui con me c'e' tutta la squadra di Borsellino, ci sono i marescialli Blunda, Furia e Gabriele e il brigadiere Motellotti".

Anche il pubblico ministero Massimo Russo,che ha coordinato le indagini e sostenuto in aula l'accusa, ha commentato: "Sono sereno perché è stato fatto tutto quello che c'era da fare per delineare una realtà che era comunque assai complessa". Russo è stato allievo di Paolo Borsellino alla procura di Marsala, e aveva lavorato con Canale su alcune inchieste.

"E' stata resa giustizia a un integerrimo ufficiale, al cognato Antonino Lombardo, vittima di una feroce campagna di delegittimazione firmata dai campioni dell'antimafia da corteo, e alla memoria di Paolo Borsellino" ha commentato Enzo Fragalà, deputato di An e componente la commissione Giustizia della Camera, commentando l'assoluzione dell' ufficiale dei carabinieri dall' accusa di concorso in associazione mafiosa e corruzione. Esprimendo soddisfazione per la sentenza, Fragalà aggiunge: "A Palermo si chiude un'altra pagina di processi nutriti dalla parola dei pentiti. Ci auguriamo che la vicenda Canale faccia aprire una riflessione sull'uso improprio dei collaboratori di giustizia".

La vicenda, tuttavia, lascia aperto un inquietante interrogativo: se Canale non ha tradito Paolo Borsellino, chi lo ha tradito allora?