FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Delitto di Novi, un anno dopo

Una vicenda ancora indimenticata

E' passato un anno dall'omicidio di Novi Ligure, da quel 21 febbraio, quando con cento coltellate furono massacrati Susy Cassini e il figlio Gianluca, nella villetta del Lodolino, dove è tornato a vivere il papà di Erika, la giovane assassina.

Un delitto che ha scosso profondamente anche il magistrato che ha fatto condannare la giovane De Nardo e Omar Favaro, suo complice: "Sono invecchiata - dice Livia Locci - quell'orrore ha cambiato la mia vita".

Il delitto di Novi Ligure ha cambiato l'esistenza di tutti gli attori del dramma. Eppure, ognuno di loro si sta sforzando di ritrovare una apparente normalità. A cominciare dall'ingegner Francesco De Nardo, che tutti i mercoledì fa visita alla figlia, chiusa nel carcere minorile Beccaria di Milano. Poi ritorna a Novi, al suo lavoro alla Pernigotti, alle partite di calcetto con gli amici e in quella casa, che ha fatto ridipingere con gli stessi colori di prima. E certamente non mancherà alla messa di suffragio per la moglie e il figlio, che sarà celebrata nella vicina chiesa della Pieve, alla stessa ora dalla tragedia che ha sconvolto tutto il paese. La prova è in quei tanti bigliettini e i fiori lasciati ancora oggi sulla tomba di Susy e Gianluca.

Gli altri due protagonisti dell'incubo, Erika De Nardo e Omar Favaro, stanno dietro le sbarre, condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di carcere. In attesa dell'appello, i due conducono una vita normale all'interno dei due carceri minorili in cui stanno scontando la pena, il Beccaria di Milano e il Ferrante Aporti di Torino.

Erika, 18 anni in aprile, lega poco con le compagne di cella. "Curatemi, ho un male dentro", ripete la ragazza, che si sente incompresa da tutti e

abbandonata. Ma che, allo stesso tempo, rifiuta ogni aiuto. "Però non sono matta, non voglio finire in manicomio", chiarisce. La giovane passa le sue giornate ad ascoltare musica in cuffia, si è misurata con alcuni lavoretti, ma si è subito stufata. Segni di pentimento, però, nessuno.

Quanto a Omar, complice di Erika nel delitto, lui non ha cambiato idea, vuole sempre diventare meccanico e spera di tornare a casa presto, dai genitori.

Una storia drammatica che ha scosso nel profondo anche la pm Livia Locci, che in un'intervista al Corriere della Sera, ha ricordato l'eroismo della mamma di Erika che mentre la figlia la accoltellava è riuscita a darle il suo perdono. Ma una ferita l'omicidio di Novi l'ha inferta a cnhe a lei che ha condotto le indagini: "Leggere quegli atti, entrare in quell'orrore, sono stati una scossa emotiva che mi ha cambiato la vita".