Segnalato caso sospetto a Pescara
A Roma si riunisce l'unità di crisi sanitaria per discutere le misure da adottare dopo il riscontro della presenza del virus H5N1 dell'influenza aviaria in cinque cigni ritrovati in Puglia, Calabria e Sicilia. Oltre ai rappresentanti delle zone interessate, alla riunione ha partecipato anche il ministro della Salute. Stando a Storace, un altro caso sospetto sarebbe stato rilevato anche in provincia di Pescara.
Come nei casi precedenti, anche nella zona di Pescara, il virus sarebbe stato rintracciato in un cigno morto. La situazione sull'infezione in Italia, al momento è sotto controllo e martedì il ministro della Salute Francesco Storace risponderà in parlamento sulla situazione e sulle misure già prese ed annunciate già da sabto. Nel frattempo, in Sicilia sono stati già abbattuti 6 cigni e il ministro della Salute ha lanciato un appello ai cittadini perché non tocchino i volatili morti.
Per le prossime tre settimane è stato decretato il blocco della movimentazione degli animali a rischio aviaria nelle zone colpite. In Sicilia nel frattempo è scattato il piano d'allerta per eseguire controlli sul territorio. Fra le misure precauzionali già stabilite: un perimetro ad alto rischio di tre chilometri attorno ai luoghi dove i cigni sono stati ritrovati, e una ulteriore zona di sorveglianza in un raggio di sette chilometri. All'interno del perimetro dei tre chilometri saranno effettuati test a campione sugli animali domestici; il pollame deve essere separato per evitare contatti con altri uccelli domestici.
Tutti gli uccelli infetti o sospetti di infezione dovranno essere abbattuti. Nel raggio dei dieci chilometri, è vietata la caccia agli uccelli selvatici. Sono in tutto venti i cigni selvatici morti. Si tratta, ripetono gli esperti di un problema di sanità veterinaria ma i consumatori devono stare tranquilli: non si è mai riscontrata la trasmissione da animale selvatico a uomo e in ogni caso gli allevamenti italiani sono sicuri. Logico il timore di un crollo delle vendite di pollame, per cui il ministro Storace ha ribadito che le nostre abitudini alimentari non devono cambiare.
"Le autorità italiane si sono impegnate con la Commissione ad applicare immediatamente le stesse misure precauzionali che la Commissione ha deciso per la Grecia", scriveva ieri un comunicato di Bruxelles. L'Esecutivo Ue "adotterà lunedì la stessa decisione per l'Italia, stabilendo misure temporanee di protezione in relazione ai casi di influenza aviaria altamente patogena registrati negli uccelli selvatici" nella Penisola.