cronaca

Il virus dei polli è in Italia

Storace: in Puglia, Calabria, Sicilia

12 Feb 2006 - 00:02

"Il virus e' arrivato", ha confermato il ministro della Salute, Francesco Storace. I cigni ritrovati morti per il virus dell'aviaria sono 20, mentre uno risulta ammalato. Tra essi, cinque sono i casi di virus H5N1 ad alta patogeneticità. I casi di morte dei volatili sono a Taranto, Vibo Valentia e nelle province di Catania e Messina. Un caso sospetto a Lecce. Vietata per 21 giorni la movimentazione di animali vivi nelle province interessate.

L'allarme aviaria, dopo aver toccato Africa e Turchia, è dunque approdato anche nel Belpaese, mentre nuovi casi sono stati confermati anche in alcuni cigni selvatici in Grecia e Bulgaria. Il ministro della Salute, Francesco Storace, che sabato mattina ha riferito dei primi casi di contagio in Italia nel corso di un Consiglio dei ministri ed informato anche il presidente della Repubblica, invita però a non fare allarmismi: "C'è preoccupazione ma non allarme - sottolinea - ed esiste una relativa tranquillità per la salute umana, dal momento che i casi di contagio riguardano uccelli selvatici e mai, sino ad oggi, si sono verificati casi di contagio da animali selvatici all'uomo".

Nessun pericolo neppure dal consumo di carne pollo: quello italiano, ha ribadito il ministro, è sicuro e certificato. Tra le misure decise per contrastare l'emergenza, Storace ha emesso un'ordinanza che vieta temporaneamente la movimentazione di uccelli vivi nelle zone colpite. Intanto, per domenica è prevista la riunione dell'unità di crisi sull'aviaria per stabilire ulteriori misure, e martedì il ministro riferirà in Parlamento. Prima, però, Storace si recherà in alcune delle zone dove sono stati riscontrati i primi casi italiani di infezione da virus H5N1.

Il provvedimento firmato da Storace, e inviato alle regioni e ai servizi veterinari di tutta Italia, consiglia di applicare misure di profilassi per tutti coloro che hanno avuto contatti con uccelli morti o vivi sospettati di essere malati. In base alla nuova ordinanza, in ogni zona colpita i sindaci e i responsabili delle Asl dovranno preparare la lista degli allevamenti. Dal punto di ritrovamento dell'animale infetto si segnerà un cerchio ideale con tre chilometri di raggio, che rappresenterà l'area di protezione, nella quale tutti gli allevamenti dovranno essere sottoposti a controlli. In un raggio di 10 chilometri verrà invece delineata l'area di sorveglianza, dove i controlli potranno essere minori. Nella prima zona il blocco delle movimentazioni sarà di 30 giorni, nella seconda di 21 giorni.

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