cronaca

Bus in scarpata, forse un guasto

Indagati autista e proprietario

07 Feb 2006 - 10:21

Sembra prendere corpo l'ipotesi del guasto come causa dell'incidente del pullman di turisti turchi precipiato in una scarpata a Roma e che ha causato 12 morti. Dai primi rilievi sarebbe emerso che il mezzo non ha frenato nell'affrontare un curvone a sinistra. Forse per il blocco di una ruota o lo spegnimento del motore. Intanto l'autista e il proprietario del pullman sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Stando alla ricostruzione dell'uscita di strada, sembra che sull'asfalto non siano state rilevate tracce di frenata: il pullman, avrebbe proseguito la sua corsa schiantandosi prima contro il parapetto di via Trionfale e quindi precipitando nella scarpata sottostante, profonda 20 metri, finendo nel giardino di una palazzina in via Romeo Romei, a poche decine di metri dall'ingresso della cittadella giudiziaria di Piazzale Clodio.

Sono solo cento metri, anche se molto ripidi, dall'uscita di Villa Miani al luogo dell'incidente e questo elemento esclude ovviamente che il pullman procedesse ad alta velocità. E' stato, inoltre, categoricamente smentito che sulla strada si fosse formato del ghiaccio. Nel caso dello spegnimento del motore, forse ancora freddo, l'autista avrebbe perso il controllo del mezzo perché né servosterzo, né servofreno rispondono ai comandi o almeno non nei consueti tempi. Ad aggravare la situazione, la strada molto ripida e la curva a gomito che non avrebbero permesso all'autista di poter frenare adeguatamente, né tantomeno di essere in grado di riaccendere "in corsa" il motore.

Sequestrata la "scatola nera"
Per chiarire ogni dubbio il  pm Leonardo Frisani ha già sequestrato la "scatola nera" del pullman, dopo il recupero del mezzo da parte dei vigili del fuoco. Si tratta di un'apparecchiatura denominata "cronotachigrafo" su cui vengono automaticamente registrate la velocità del mezzo, i chilometri percorsi, e altri dati di viaggio. L'analisi di questi elementi sarà importante ai fini delle indagini e sarà comparata all'esito del lavoro dei due periti nominati dal pm cui sarà conferito l'incarico giovedì mattina alla procura di Roma.
Non si esclude, comunque, l'ipotesi del malore dell'autista avvenuto proprio pochi attimi prima della curva a gomito in discesa. L'uomo, Andrea Cellini, 38 anni, ha riportato una contusione polmonare e fratture multiple. Ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Camillo, è intubato e sedato. La prognosi resta riservata. Cellini è arrivato cosciente, ma agitato. Oltre alla contusione polmonare, ha fratture multiple, tra cui quella del femore e delle costole. Sarà fondamentale sentire la sua versione dell'accaduto per capire cosa sia realmente successo.
"L'autista andava troppo forte"

Intanto da Burak Vurgec, general manager della Ford, arriva un'accusa precisa nei confronti dell'uomo: "L'autista - dichiara Vurgec riferendo le parole di Sami Senturk, uno dei quattro feriti ricoverati al Gemelli - guidava troppo veloce ed in maniera instabile. Puo' essere che poi ci sia stato anche un problema con i freni". Senturk, una cinquantina d'anni, dipendente Ford, nel suo paese è venditore di automobili. "Non ricorda cosa è successo al momento dell'incidente - ha proseguito Vurgec - era seduto a metà del pullman sul lato destro".

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