Prosegue protesta sulla Salerno-Reggio
Non mollano, e tengono ancora divisa in due l'Italia ferroviaria i manifestanti che protestano contro la riapertura della discarica di Parapoti. Siamo alla seconda notte consecutiva di blocco per la linea Salerno-Reggio Calabria e centinaia di persone hanno continuato a presidiare la stazione ferroviaria di Montecorvino Rovella, nel territorio del comune di Bellizzi. I manifestanti stanno bloccando il traffico ferroviario da venerdì pomeriggio.
I disagi dei passeggeri in attesa sembravano diminuire col passare delle ore ma l'Italia rimane tagliata in due. Trenitalia che ha messo a disposizione mezzi alternativi al treno e ha alloggiato in alberghi di Salerno, Battipaglia e Roma, circa 200 persone.
Finora la protesta ha interessato 60 treni di Trenitalia (di cui 16 del Trasporto Regionale) per un totale di oltre 16.000 viaggiatori. Per 40 di questi treni sono stati effettuati trasbordi con pullman sostitutivi e percorsi ferroviari alternativi movimentando circa 12.000 viaggiatori che sono stati portati a destinazione. Per gli tutti gli altri viaggiatori, sin dalla serata di venerdì, comunica Trenitalia, è operativo un programma con mezzi alternativi su gomma o di trasbordo su altri treni fra le stazioni di Battipaglia e Salerno, e da Roma Tiburtina.
Il personale di Trenitalia e di Rfi ha costantemente assistito, rifornendoli di generi alimentari e acqua, i viaggiatori che erano fermi nelle stazioni. Dalle 5 di sabato, circa 70 tra operatori comunali e volontari, coordinati dalla Protezione civile del Comune, hanno portato generi di conforto (bevande, caffè ed altro) ai circa 2.100 passeggeri dei treni diretti al Sud e di passaggio a Roma, e a quelli rimasti bloccati a Napoli e poi fatti tornare a Roma, a causa della protesta che bloccava il transito ferroviario.
Altri 5-6mila viaggiatori sono rimasti fermi per la protesta e si calcola che sono più di diecimila i passeggeri che da venerdì sono rimasti coinvolti. Infatti si sta registrando un effetto domino: non solo i convogli bloccati in Calabria sono stati fermati, ma anche quelli che arrivano dal Nord. Nella stazione Termini di Roma molti viaggiatori non possono proseguire il loro viaggio verso il Sud a causa del blocco a Salerno.
Prima che la circolazione ferroviaria possa tornare alla normalità serviranno diverse ore, visti i ritardi che si sono accumulati sulle diverse tratte e i convogli che addirittura sono stati cancellati.
Intanto Trenitalia, vista l'emergenza, ha diramato l'invito a non andare in stazione e riprogrammare il proprio viaggio per i passeggeri interessati dalla direttrice Roma-Salerno-Reggio. "Per il protrarsi della occupazione nella stazione di Montecorvino da parte di manifestanti contrari alla riapertura della discarica di Parapoti - spiegava sabato mattina Trenitalia - i treni sulla direttrice Roma-Salerno Reggio Calabria non partono".
Passeggeri trasportati con le navi
Le Fs useranno le proprie navi veloci per trasportare i viaggiatori dei treni bloccati per l'occupazione della stazione di Montecorvino. Le navi - secondo quanto è stato riferito da Trenitalia - saranno utilizzate lungo la rotta Salerno-Gioia Tauro-Reggio Calabria.
Le proteste dei viaggiatori
Molte le proteste alla Stazione Termini di Roma dei passeggeri diretti al Sud del paese e rimasti bloccati a causa dell'occupazione della stazione di Montecorvino. Davanti agli sportelli in molti chiedono il rimborso del biglietto o la possibilità di prendere linee alternative dirette principalmente a Reggio Calabria e Palermo. "Ero diretta a Cosenza - spiega una signora in fila di fronte allo sportello reclami della stazione - e sto chiedendo adesso il rimborso del biglietto perché il treno diretto a Reggio Calabria delle 11:45 è stato soppresso".
"Eravamo sul treno diretto a Catania in partenza venerdì sera alle 22:30 - spiega una signora sessantenne di Catania, accompagnata dal marito - ci hanno fatto aspettare fino alle 2:30 sul treno, per poi farci scendere perché la linea era soppressa a causa delle proteste nei pressi di Salerno. Siamo andati a protestare - continua la signora - per il rimborso del biglietto o per ottenere la possibilità di prendere un altro treno notturno diretto in Sicilia, ma non è stato possibile e di quei 50 circa che eravamo di fronte allo sportello dopo due ore di attesa siamo rimasti in 15. E allora - continua la signora catanese - ci hanno indirizzato verso un albergo di via Milazzo dove poter trascorrere la notte".