cronaca

Sequestro,intensificate le ricerche

Rapitori ancora non si sono fatti vivi

24 Giu 2004 - 08:24

A quattro giorni dal rapimento di Annamaria Valdata, moglie di un imprenditore pavese, è sempre più fitto il mistero sul sequestro. I rapitori, dopo il biglietto con la richiesta di un riscatto di un milione e 250mila euro lasciato domenica a casa della donna, non si sono fatti più vivi. E mentre cresce l'apprensione, gli inquirenti, che hanno mobilitato un vero e proprio esercito per la caccia ai sequestratori, indagano nel mondo degli affari.

I dubbi degli investigatori, infatti, riguardano soprattutto la richiesta di riscatto: "Ci avete danneggiato, pagate o vi ammazziamo tutti". Una frase che sembra un esplicito riferimento a un sequestro maturato nel mondo degli affari, magari proprio all'interno dell'azienda di famiglia. Tanto è vero che proprio nello stabilimento di Silvano Pietra, il paesino dove i Valdata abitano, mercoledì gli investigatori hanno passato al setaccio locali e scantinati, alla ricerca di tracce che possano portare all'individuazione dei rapitori. Ma finora le ricerche non hanno avuto esito.

E così, in tutto il Pavese e nelle province limitrofe, gli inquirenti hanno mobilitato un centinaio di carabinieri e altrettanti poliziotti, per cercare di fare "terra bruciata" intorno ai sequestratori costringendoli a rilasciare l'ostaggio.

Intanto Franco Valdata, marito della donna sequestrata, non si allontana dal telefono di casa, dove attende che i rapitori si facciano vivi: da domenica, giorno del sequestro, non ha più messo piede fuori casa. Ma ciononostante continua a dirigere la sua impresa, facendosi portare a casa tutti i documenti necessari per mandare avanti l'azienda: "Queste ore di attesa sono logoranti - ha spiegato ai collaboratori - ma ci sono anche molte cose che richiedono la mia attenzione e solo io posso decidere".

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