cronaca

Maturità, tema sul Novecento

Svolgimento proposto su Studenti.it

16 Giu 2004 - 11:20

Bilancio di un secolo
Ora che siamo giunti al momento dei bilanci, possiamo chiederci: quali sono stati gli elementi che hanno caratterizzato il Novecento? Quali sono le più importanti differenze tra gli anni iniziali e la fine del secolo?

Il secolo dell'indipendenza
Il Novecento è il secolo in cui moltissimi paesi hanno raggiunto l'indipendenza. Cento anni fa i paesi veramente indipendenti erano solamente una ventina, mentre la maggior parte era sottoposta al controllo - diretto o indiretto - dei grandi imperi: inglese, francese, russo, austriaco, tedesco. Oggi i paesi formalmente indipendenti, contando quelli membri delle Nazioni Unite, sono 190.

Il secolo della rivoluzione demografica
Certamente una delle rivoluzioni più importanti del secolo è stata quella demografica. Il Novecento è stato il secolo in cui la popolazione mondiale ha registrato incrementi vertiginosi: in pratica si è quadruplicata nel corso di cento anni. Nulla di paragonabile con i secoli precedenti.

Il secolo nel quale si vive di più
Nessun secolo precedente ha visto aumentare in tutto il mondo la speranza di vita. Nel Novecento, invece, si sono verificati, sia pure con forti differenze da paese a paese, incrementi della vita media dai 20 ai 40 anni; è chiaro che nei paesi sviluppati l'aumento della vita media è maggiore (spesso molto maggiore) che nel Terzo Mondo. Per miliardi di persone è come se una seconda vita si fosse aggiunta alla loro esistenza.

Il secolo del benessere
In tutto il mondo sviluppato il benessere si è esteso a strati di popolazione sempre più ampi. In molti paesi si è affermato il Welfare state (letteralmente" Stato del benessere"), che ha messo a disposizione di centinaia di milioni di persone sistemi di assistenza, di previdenza, di protezione sociale. Bisogna ricordare, d'altra parte, che nei paesi sottosviluppati, la popolazione ha continuato e continua a vivere in una situazione di estremo abbandono e povertà.

Il secolo della politica
Il Novecento è stato anche il secolo della grande estensione della partecipazione politica, durante il quale l'elettorato (cioè l'insieme di coloro che hanno diritto di voto) è aumentato, tanto che in quasi tutti i paesi si vota oggi con il suffragio universale maschile e femminile. All'inizio del secolo, invece, la possibilità di partecipare alle consultazioni elettorali era in gran parte limitata dal censo o dall'estrazione sociale, oppure dal sesso (le donne, infatti, non potevano votare), mentre in molti paesi non esisteva affatto.

Il secolo delle guerre e dei massacri
Il Novecento è stato anche il secolo di innumerevoli e grandi massacri: le due guerre mondiali e i lager nazisti e sovietici hanno fatto del 900 un lungo periodo di scempi e di orrori. Lo sterminio degli ebrei in Germania e nei territori occupati dai nazisti durante il secondo conflitto mondiale, è stato il più drammatico di questi massacri, e rimane ancora oggi il simbolo della più assurda violenza dell'umanità.

Il secolo del progresso
Il Novecento è stato (con una decisa accelerazione negli ultimi cinquant'anni) il secolo delle grandi scoperte scientifiche e degli enormi progressi tecnologici: dal telefono al cinema, dalla radio alla televisione, dai transistor al computer. La radio, per esempio, ha aperto la possibilità di trasmettere segnali di qualsiasi tipo mediante le onde elettromagnetiche diffuse nell'etere. Pensiamo agli sviluppi che quest'ultima scoperta ha avuto in molti campi: la rivoluzione dei telefoni cellulari è sostanzialmente una rivoluzione radiofonica, perché senza l'invenzione delle trasmissioni attraverso l'etere, non ci sarebbe oggi lo sviluppo della telefonia cellulare, e non ci sarebbero nemmeno le comunicazioni via satellite e le comunicazioni TV captate attraverso l'utilizzo di un'antenna.

Il secolo della velocità
II Novecento si sviluppa all'insegna del mito del progresso e si caratterizza come il secolo del movimento, della velocità, dello spostamento sempre più veloce e agevole di persone, merci, denaro e informazioni. Il secolo "vive" sotto il segno dell'auto e dell'aereo, ben presto destinati a divenire strumenti di massa. In Italia, nel 1905 le auto circolanti erano circa 2119, alla fine del secolo passano a 33.995.500 (una vettura ogni 1,7 abitanti). Il traffico passeggeri negli aeroporti italiani era, nel 1926, di 3991 persone, nel 1999 i passeggeri sono stati 35.300.800.

UNA TRAGEDIA DEL NOVECENTO: L'OLOCAUSTO

Abraham Bombè non era ancora diciottenne quando venne catturato dalle truppe tedesche nel 1942 nel suo villaggio in Polonia ed inviato nel campo di concentramento di Treblinka. Aveva appena iniziato a lavorare come parrucchiere e i tedeschi lo utilizzarono al meglio: avrebbe tagliato i capelli delle vittime pochi secondi prima che entrassero nella sala delle "docce", come l'organizzazione del campo di sterminio presentava le camere a gas per limitare il rischio di rivolte tra i deportati. Un giorno arriva un nuovo convoglio e lui scopre con orrore che vi è anche tutto il suo villaggio, compresa la sua famiglia. Loro lo riconoscono, un volto amico nell'inferno. E lo tempestano di domande: "Cosa sarà di noi? Dove andremo? Come si vive qui?". Ma cosa può fare? Le SS sorvegliano che i parrucchieri non parlino ai prigionieri: basta un cenno ed è finita. Così Bombè può solo limitarsi a rallentare il taglio, indugiare un attimo in più nel toccare i capelli delle sorelle, accarezzare il capo della madre, guardare gli occhi del padre già secchi di lacrime. Una manciata di secondi e poi li vede sparire nelle "docce".

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