cronaca

Scoperto traffico rifiuti inquinati

Rieti, smantellata organizzazione

15 Giu 2004 - 08:27

I carabinieri hanno smantellato un'organizzazione criminale che gestiva il traffico e lo smaltimento di rifiuti speciali, tra cui terre e rocce provenienti da bonifiche di siti inquinati, contaminate anche da diossina, pesticidi e idrocarburi. I militari del Comando per la tutela dell'ambiente hanno deferito in stato di libertà 39 persone. Base dell'attività un bacino di cava dismesso in uso alla società Ri.Re. di Montopoli di Sabina (Rieti).

Gli indagati sono residenti in Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio e Campania. L'operazione, chiamata "Sabina", è stata coordinata dal sostituto procuratore di Rieti, Mario Palazzi, e condotta dal reparto operativo di Roma del Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente e dal Comando provinciale di Rieti. Quattordici persone sono state denunciate con l'accusa di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva, falso ideologico; altre 25, in concorso tra loro, per gestione illecita di rifiuti. Sequestrate due aree di circa 40 mila metri quadrati e circa 17 mila tonnellate di rifiuti.

Dagli accertamenti eseguiti è emerso che i rifiuti costituiti dalle terre e rocce da scavo provenienti da operazioni di bonifica erano stati già in parte sottoposti ad una indiscriminata miscelazione e la loro natura opportunamente "declassificata" per consentirne il riutilizzo nello stabilimento della società per operazioni di messa in riserva e recupero ambientale della cava esistente, presso la quale venivano di fatto ulteriormente miscelati con altri rifiuti e riversati nel bacino.

L'indagine è legata a quella denominata "Houdini", coordinata dalla Procura di Venezia, che, nel marzo scorso, ha portato i carabinieri per la Tutela dell'ambiente a denunciare 73 persone, eseguendo 11 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di soggetti del nord Italia a vario titolo coinvolti nel traffico illecito di rifiuti, nonché al sequestro di due dei più importanti centri di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi, situati in Veneto, che per alcuni anni avevano contribuito a smaltire illecitamente rifiuti su tutto il territorio nazionale.

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