Prima della bomba a Bologna altri casi
La bomba carta esplosa a Bologna nel corso del comizio di Gianfranco Fini è soltanto l'ultimo di una lunga serie di episodi che hanno caratterizzato la campagna elettorale in vista del voto del 12-13 giugno. An era nel mirino già da diverso tempo e gli attentati si sono susseguiti facendosi sempre più gravi. Fino appunto allo scoppio in Piazza Maggiore.
5 giugno, Livorno - Durante la festa per la promozione in serie A del Livorno, cè stato un raid contro la sede del Comitato elettorale del ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli.
5 giugno, Salerno - Danneggiato un pannello elettorale del ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, davanti alla sede del comitato.
7 giugno, Nuoro - Attentato contro l'ufficio elettorale del capogruppo uscente in Consiglio regionale in Sardegna di An, Bruno Murgia. L'attentato è stato rivendicato dai Nuclei armati per il Comunismo.
8 giugno, Teramo - Il comitato elettorale del ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, è stato danneggiato da un lancio di pietre, che ha mandato in fumo una vetrata del locale.
8 giugno, Milano - Un gazebo elettorale della deputata Daniela Santanchè (An) è stato distrutto.