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Sabrina Misseri: "In carcere con gli incubi"

Alla vigilia della sentenza per lʼomicidio di Sarah parla la cugina: "Nessuno mi crede"

Ansa

Una vigilia segnata dagli incubi. Sabrina Misseri attende in cella la sentenza per l'omicidio della cugina Sarah. Dorme poco e spesso di notte urla, raccontano dal carcere. Mentre i giudici sono in camera di consiglio la ragazza rilegge in continuazione la memoria del suo avvocato: "Mi fa essere felice - poi aggiunge - non ho ucciso Sarah, le volevo bene. Mi fa impazzire pensare che la gente mi creda un'assassina".

Questa, secondo quanto riferito dal quotidiano La Repubblica, l'attesa di Sabrina Misseri. La ragazza divide la cella con la madre Cosima, anche lei imputata per l'omicidio di Sarah Scazzi. Sabrina rischia fino all'ergastolo. I giudici sono in camera di consiglio da lunedì scorso: si sapeva che non sarebbe stata breve ma in pochi si aspettavano che durasse tanto.

L'unica cosa che Sabrina continua a fare è rileggere la memoria del suo avvocato, il professor Franco Coppi: "L'ho letta e riletta. Mi fa essere felice, la cosa che mi fa più impazzire è pensare che la gente lì fuori pensi che io sia un'assassina. Per questo quando leggo che c'è qualcuno che mi difende come il mio avvocato, un po' penso che posso ritornare a vivere”.

"Io non ho ucciso Sarah. Io le volevo bene. Vorrei dirlo anche a mia zia. Però non c'è nessuno che mi difende, è una cosa che mi fa uscire matta". Avrebbe aggiunto Sabrina. L'unica altra attività a cui la giovane si dedica è guardare la televisione: tutto quello che riguarda il processo di Avetrana. Una fiction in cui la protagonista è lei.