Patrizia Rota si sfoga al "Corriere della Sera" dopo la scarcerazione dell'uomo che nel 2002 le uccise la figlia
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Patrizia Rota, madre di Alenya Bortolotto, non si dà pace. Anche se per la giustizia italiana Ruggero Jucker è ora un uomo che ha scontato tutta la sua pena e può rifarsi una vita, lei non ha intenzione di perdonare colui che le uccise la figlia. "Parlo come madre - dice al Corriere della Sera -: non avrà mai il mio perdono. In questo caso la giustizia è stata profondamente ingiusta".
Una scarcerazione non del tutto inaspettata ma sorprendente per i familiari di Alenya per i tempi così brevi ("Sapevamo della sentenza d'appello, quali dovevano essere i tempi, ma neanche quelli sono stati rispettati"). Il primo pensiero di Patrizia Rota è per sua figlia, e per il dolore lasciato da quel vuoto incolmabile. Ma poi è impossibile non pensare all'epilogo del caso. "Io non credo sia possibile fare giustizia per un atto tremendo come quello che è stato compiuto" spiega. "Ma credo che questa volta la giustizia sia stata profondamente ingiusta".
E a maggior ragione, al pensiero di questo e del fatto che l'assassino dio Alenya non abbia pagato fino in fondo la sua colpa, per Patrizia Rota perdonare è impossibile: "Parlo come madre: per l'orrore, la disperazione, la sofferenza e il mancato profondo sentimento di peità e misericordia, non avrà il mio perdono".