INCIDENTE A FIUMICINO

Aereo fuori pista, Alitalia sospende il contratto

Fiumicino, quattro le inchieste aperte sull'incidente dell'Atr 72 Carpatair. Tra le ipotesi anche un azzardo del pilota che avrebbe deciso di atterrare nonostante il forte vento per evitare le proteste

04 Feb 2013 - 08:56
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Dell'aereo Atr 72 Carpatair finito fuori pista a Fiumicino deve risponderne in prima istanza Alitalia, secondo il Codacons, che oggi invierà un'apposita richiesta alla Procura. Ancora in ospedale hostess e passeggero feriti; già ripartiti altri 29 dei 46 a bordo; oggi gli altri. Via il logo dalla carlinga. Rinviato di una settimana il cda della compagnia sul finanziamento da parte dei soci. Sospeso il contratto tra Alitalia e Carpatair.

La questione sicurezza diventa ora terreno di scontro e tesi contrapposte. Il nocciolo della diatriba sembra declinarsi tutto sull'accordo con la "discussa" compagnia romena. A tal punto che il logo Alitalia, ben visibile sulla coda dell'Atr 72 finito fuori pista in fase di atterraggio, è stato rimosso. "Aver cancellato simboli Alitalia dall'aereo da Carpatair è una prassi che normalmente si usa quando succedono questi eventi", spiega il direttore operativo di Alitalia, Giancarlo Schisano, che aggiunge: "Per un normale motivo di decoro aziendale è prassi cancellare la livrea, ed a maggior ragione in questo caso, per un aereo non di Alitalia".

Ma già poche ore dopo l'incidente era disputa rovente tra chi riteneva che era immediatamente da rescindere il contratto con la compagnia romena e chi sosteneva che gli aerei Carpatair avevano sempre superato i test. Insomma come a dire che "nulla poteva far prevedere i rischi", come sottolineato dall'Alitalia. "Gli aerei di Carpatair, sottoposti ad ispezioni senza preavviso, erano risultati efficienti", ha detto il direttore Enac dell'aeroporto di Fiumicino, Vitaliano Turrà, replicando alla Uil Trasporti che aveva denunciato in passato il numero di avarie e problemi accusati dalla compagnia romena che operava in accordo con Alitalia.

E la segreteria dell'Anpav, l'associazione nazionale professionale degli assistenti di volo, aveva rincarato la dose chiedendo all'Alitalia che "l'annuncio di sospensione dei voli operati dal vettore romeno sia immediatamente seguito dalla rescissione del contratto di wet lease". L'Anpav, che definisce l'attribuzione di tre tratte nazionale a Carpatair un "goffo tentativo di ridurre i costi", chiede inoltre "subito una legge che limiti l'utilizzo fantasioso dei loghi societari: no al prestito 'utile' della storica livrea Alitalia".

Mentre il Codacons, annunciando che oggi invierà un'apposita richiesta alla Procura di Civitavecchia che indaga sull'episodio, sottolinea che "la responsabilità civile e penale ex legge 231 del 2001 non è della sola Carpatair ma del vettore contrattuale, ossia Alitalia. E' Alitalia che ha l'obbligo di verificare la qualità del velivolo, l'idoneità del pilota, la manutenzione sull'aereo, e in generale garantire la sicurezza dei voli che appalta ad altre compagnie".

Dopo l'incidente, Alitalia ha "comunque deciso di operare tutti i voli con aerei e equipaggi Alitalia, senza cancellare nessun volo". E, spiega il direttore operativo di Alitalia, Giancarlo Schisano, "nelle prossime settimane avvierò negoziazioni con i vertici di Carpatair sul contratto, che al momento è stato sospeso. Interrompiamo il contratto per motivi di opportunità, vogliamo capire cosa è successo prima di ricominciare".

Quattro le inchieste aperte, interogato il pilota - Su quanto accaduto a Fiumicino sono state aperte quattro inchieste da parte di Alitalia, Enac, Procura della Repubblica e Agenzia per la sicurezza del volo. Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella dell'errore umano del pilota. Secondo il comandante di Atr Giuseppe Leonetti, intervistato dal quotidiano La Stampa "venerdì sera sulla pista di Fiumicino c'erano condizioni-limite per un aereo leggero come l'Atr 72" con un vento a 25 nodi con raffiche fino a 40. "In condizioni simili un comandante esperto prende in seria considerazione la possibilità di andare in un aeroporto alternativo, il che avrebbe significato atterrare a Ciampino o Napoli o Pisa", aggiunge Leonetti. Con le conseguenti proteste e spese alla compagnia che dà il subappalto. E questo il pilota non se lo sarebbe potuto permettere perché, spiega Marco Veneziani della Uil-Trasporti "c'è da beccarsi un licenziamento".

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