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Fiorito in carcere: "Qui dentro mi annoio
ma i vicini di cella mi regalano pasta al ragù"

Er Batman racconta "le sue prigioni" tra libri, tv e tante lettere di solidarietà

Ansa

Si lamenta del cibo servito ("qui non è un granché, meno male che i vicini di cella mi offrono piatti di pasta e merendine"), dice che si annoia a morte ("non faccio altro che leggere e guardare la televisione") e riceve lettere di solidarietà ("io però non rispondo a nessuno"). Così racconta il suo soggiorno a Regina Coeli, a Roma, l'ex capogruppo del Pdl in Regione Lazio Franco Fiorito.

La visita di Papa in prigione
A raccontare Er Batman in versione carcerato è il deputato Pdl Alfonso Papa, che lo è andato a trovare nella casa circondariale di Roma, dove Fiorito si trova dal primo ottobre per peculato, e dice di averlo trovato "visibilmente dimagrito e un po' depresso, soprattutto per la recente sentenza della Cassazione che ha confermato il provvedimento di custodia cautelare".

Tanta tv e anche qualche piatto di pasta
Fiorito si è presentato al collega di partito in tuta blu e scarpe da ginnastica bianche, al reparto "nuovi giunti". E gli ha raccontato che, nonostante le 23 ore da passare in cella e la carenza dei cibi di lusso a cui aveva fatto l'abitudine, si consola come può: "Qui il cibo è quello che è - si lamenta -, ma io non voglio comprare il fornello e le pentole come gli altri perché spero di uscire presto. Meno male che i vicini di cella sono molto gentili. Ieri mi hanno portato pasta al ragù".

Fiorito scrittore
Fiorito dice poi che in cella sta scrivendo due libri: uno sulla detenzione, l'altro su un retroscena della sua esperienza in Regione. E poi, legge le "tante lettere di solidarietà che mi arrivano: mi fanno una grande compagnia, io però non rispondo a nessuno. Non per scortesia, ma perché considero un'onta scrivere qui dal carcere". Dove si augura di restare soltanto per breve tempo, "anche se mi sento già sotto processo".

Il visitatore Papa, inquisito nell'inchiesta sulla P4, lo saluta dopo aver visto anche la sua cella ("ci sono tre letti a castello, ma attualmente è lì da solo"). Ha appena despositato una proposta di legge che limiti il ricorso alla carcerazione preventiva ai soli reati di sangue e di grave allarme sociale, e sottolinea: "L'80% dei detenuti di Regina Coeli sono in custodia cautelare, come Fiorito".