"il fatto non sussiste"

Laziogate, assolto l'ex governatore Storace

In primo grado era stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione per concorso in accesso abusivo a un sistema informatico

29 Ott 2012 - 17:49
 © LaPresse

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L'ex presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, è stato assolto in appello nell'ambito dell'inchiesta Laziogate. In primo grado Storace era stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione per concorso in accesso abusivo a un sistema informatico. La vicenda si riferisce a un'incursione nella banca dati dell'anagrafe del Comune di Roma ai danni del movimento "Alternativa Sociale", guidato da Alessandra Mussolini.

"Sette anni di calvario e oggi scopriamo che questa vicenda, per la quale mi sono dimesso da ministro della Sanità e costata la corsa per la Regione Lazio, non sussiste". Così Francesco Storace commenta, visibilmente commosso, la decisione della corte d'Appello di Roma. "Questa storia all'epoca venne definita uno scandalo. Alla luce di tutto ciò posso affermare che comunque non sono riusciti a togliermi la dignità", ha detto l'ex ministro.

Assolti anche Mirko Miceri, che al tempo dei fatti era direttore di Laziomatica, l'avvocato Romolo Reboa, che presento' un esposto sulla vicenda e Nicola Santoro, figlio di un magistrato della commissione elettorale presso la Corte di Appello di Roma che escluse dalle elezioni Alternativa sociale della quale era leader Alessandra Mussolini. A tutti era stata inflitta una condanna ad un anno di reclusione. Assolti poi per altri fatti minori, l'investigatore Pier Paolo Pasqua e Vincenzo Piso, consigliere comunale.

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