Il faccendiere non potrà comunque lasciare il carcere per l'inchiesta sul crac del San Raffaele Sabato sarà invece liberato l'ex assessore lombardo Simone, a San Vittore dal 13 aprile scorso Il gip: "Entrambi capaci di influenzare la Regione ma elementi non sono sufficienti per proroga"
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Il gip del tribunale di Milano, Vincenzo Tutinelli, ha respinto la richiesta di proroga di tre mesi della carcerazione dell'ex assessore lombardo Antonio Simone e del faccendiere Pierangelo Daccò, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano sulla Maugeri. Simone già sabato lascerà il carcere per decorrenza dei termini, mentre Daccò non verrà ancora scarcerato, in quanto coinvolto anche nell'inchiesta sul crac del San Raffaele.
La richiesta di proroga per altri tre mesi della custodia cautelare era stata avanzata dai pm titolari dell'inchiesta sulla fondazione Maugeri per il pericolo di reiterazione del reato.
Formigoni: "Una buona notizia"
Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni commenta soddisfatto la decisione del gip: "Maugeri, gip rigetta l'istanza di proroga della custodia cautelare per Simone e Daccò. E' una buona notizia" scrive il presidente regionale sul suo profilo Twitter.
Il gip: "Capaci di influenzare la Regione ma non basta"
Simone e Daccò "hanno evidenziato una spiccata professionalità nella commissione dei reati contestati e una sorprendente disponibilità di strumenti e intermediari sia nei rapporti con la pubblica amministrazione sia nella commissione dei reati di stampo patrimoniale e finanziario". Lo ha scritto il gip del Tribunale di Milano nell'ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di proroga della carcerazione dell'ex assessore lombardo e dell'uomo d'affari.
Secondo il giudice per le indagini preliminari, Umberto Mozzali, patron della fondazione, e Gianfranco Maugeri, consulente, a loro volta indagati dai pm milanesi, "evidenziano, soprattutto per quanto riguarda Simone e Daccò, una capacità di influenzare comportamenti dell'Amministrazione regionale e di far valere i legami di vicinanza che esponevano a proprio vantaggio". Questi elementi tuttavia "non appaiono idonei da soli a fondare un provvedimento di proroga della custodia cautelare".
Simone, ex assessore lombardo alla Sanità, lascerà quindi già sabato il carcere di San Vittore, a Milano, dove è rinchiuso dal 13 aprile scorso.
Diversa invece la posizione di Daccò, detenuto anche per la vicenda del San Raffaele, per la quale è stato condannato pochi giorni fa a dieci anni di carcere. Il faccendiere continuerà a scontare la pena presso il carcere di Opera.
Le indagini della procura di Milano sulla Maugeri ipotizzano, a vario titolo, i reati di riciclaggio, appropriazione indebita, associazione per delinquere, frode fiscale e false fatture.