Angelo Stazzi lavorava in una casa di cura alle porte di Roma. L'uomo, noto come "l'angelo della morte", è già stato condannato per aver ucciso una sua ex compagna
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Sarà nuovamente processato Angelo Stazzi, l'infermiere conosciuto come "l'angelo della morte" già condannato per aver ucciso una collega. Stazzi risponderà del decesso di sette anziani ricoverati in una casa di cura alle porte di Roma. L'uomo avrebbe somministrato ai pazienti dosi massicce di insulina, fino a mandarli in coma e a condurli alla morte, che in alcuni casi subentrava anche dopo due mesi.
Il processo inizierà il5 dicembre, davanti alla III Corte d'Assise di Roma, la stessa che alla fine dello scorso anno lo condannò a 24 anni per l'omicidio della sua collega ed ex compagna, Maria Teresa Dell'Unto, uccisa e sepolta in un paesino tra Tivoli e Rieti per un debito di 20 milioni di lire.
Angelo Stazzi è stato rinviato a giudizio dal gup di Tivoli per rispondere della morte di sette anziani, deceduti nei primi dieci mesi del 2009, tutti ricoverati nella casa di cura "Villa Alex" di Sant'Angelo Romano, alle porte di Roma, dove Stazzi lavorava.
L'uomo, 67 anni, era convinto di aver compiuto il delitto perfetto. Somministrava ai pazienti psicofarmaci per abbassare gradualmente le loro difese immunitarie, poi assestava il colpo di grazia con l'insulina: il tasso della sostanza nel sangue arrivava a essere 50 volte maggiore del normale, fino a mandare in coma i pazienti e a condurli alla morte, che in alcuni casi subentrava anche dopo due mesi. Si informava in maniera quasi ossessiva sullo stato di salute dei pazienti, a volte spacciandosi anche, sotto falso nome, per medico.
Stazzi sapeva che il tasso di insulina non era più rilevabile nei corpi delle sue vittime, una volta decedute. Ma un'anziana aveva resistito a quelle iniezioni ed era stata ricoverata con il massiccio quantitativo di insulina nel sangue. Durante le indagini, gli investigatori hanno poi rilevato l'ordinazione e il prelievo di grossi quantitativi della sostanza nel luogo dove lavorava Stazzi e le testimonianze di alcuni sanitari.
Ai sette omicidi di cui dovrà rispondere davanti al giudice, potrebbero aggiungersi anche altri decessi sospetti. In particolare, gli investigatori si stanno concentrando su altri tre casi avvenuti nella casa di cura "Cristo Vive", dove Stazzi ha lavorato nel 2008.