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Benedetto XVI: "Basta alle violenze in Siria"

AllʼUrbi et Orbi appello del Pontefice per la "pace e la stabilità in Terra Santa". Poi lʼaugurio per gli italiani, perché il futuro del Paese sia "più fraterno e solidale"

Ap/Lapresse

Il Signore "faccia cessare le violenze in Siria, dove tanto sangue è già stato versato".

Lo ha chiesto Benedetto XVI nel messaggio natalizio "Urbi et Orbi". Il Pontefice ha invocato "pace e stabilità" per la Terra Santa, auspicando la "piena riconciliazione e la stabilità in Iraq ed in Afghanistan". Il Papa ha poi ricordato anche le popolazioni dei Paesi nord africani e mediorientali.

"Invochiamo il divino soccorso per le popolazioni del Corno d'Africa, che soffrono a causa della fame e delle carestie, talvolta aggravate da un persistente stato di insicurezza", ha detto il Pontefice chiedendo l'aiuto internazionale per i profughi, "duramente provati nella loro dignità". Il Papa ha pregato anche per i popoli del Sud-Est asiatico, in particolare di Thailandia e Filippine, "che sono ancora in gravi situazioni di disagio a causa delle recenti inondazioni".

"La nascita del Salvatore - ha concluso Benedetto XVI - sostenga le prospettive di dialogo e di collaborazione in Myanmar, nella ricerca di soluzioni condivise. Il Natale del Redentore garantisca stabilità politica ai Paesi della Regione africana dei Grandi Laghi ed assista l'impegno degli abitanti del Sud Sudan per la tutela dei diritti di tutti i cittadini".

"In Italia futuro sia fraterno e solidale"
Benedetto XVI augura all'Italia un futuro "più fraterno e solidale". "Buon Natale ai romani e agli italiani!", ha detto: "La nascita di Cristo Salvatore e l'accoglienza gioiosa del suo Vangelo di salvezza rinnovino i cuori dei credenti, portino pace nelle famiglie, consolazione ai sofferenti e aiutino gli abitanti dell'intero Paese a crescere nella reciproca fiducia per costruire insieme un futuro di speranza, più fraterno e solidale".

Gli auguri natalizi in 65 lingue
Dopo il messaggio 'Urbi et Orbi' dalla loggia centrale della basilica vaticana, in un'assolata Piazza San Pietro gremita da decine di migliaia di fedeli, Benedetto XVI ha rivolto i suoi auguri natalizi ai popoli e alle nazioni in 65 lingue del mondo. Tra queste, anche lingue come il mongolo, il romanes (dell'etnia rom), l'aramaico, l'hindi, il tamil, il malayalam (India), il bengalese, l'urdu (Pakistan), il maori, il samoano, il guarani, e infine l'esperanto e il latino.