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La mamma di Meredith: "Che fine hanno fatto
le prove che hanno inchiodato i colpevoli?"

Arline Kercher racconta a Tgcom lʼultima telefonata con la figlia e i dubbi sulle indagini

Dal Web

La mamma di Meredith vuole giustizia e, in una lunga dichiarazione resa a Tgcom, si chiede che fine abbiano fatto tutte le prove che, in primo grado, avevano inchiodato Rudy Guede, Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

“In quel processo c'erano molte prove. Cos'è cambiato?” si domanda Arline Kercher prima di dichiarare che accetterà la sentenza di Appello e di chiedere che lo stesso sia fatto da tutte le parti in causa.

Ecco le parole di Arline Kercher.

"Mia figlia Meredith è stata uccisa mentre si trovava nel posto più sicuro: nella sua camera da letto. Chi l'ha uccisa la conosceva bene, aveva la sua fiducia ma è stata tradita. Per me è inconcepibile tutto questo.

Mia figlia me l'hanno uccisa nella sua casa.  Non in un parco, non per strada. Il suo corpo non l'abbiamo trovato in un guardino.

Io l'avevo sentita il giorno prima dell'omicidio. Era felice. Mi aveva promesso che sarebbe tornata per festeggiare il mio compleanno. Aveva comprato la cioccolata che voleva regalarmi.

In questi 4 anni non ho mai smesso di pensare a lei.  E' come se l'avessi sempre vicino a me.

Amava l'Italia, era affascinata da Perugia.

Io non faccio caso ai nomi di chi è stato condannato, non mi interessa che si chiamino Rudy, Amanda o Raffaele. Per me conta solo che mia figlia è stata uccisa da qualcuno che in primo grado è stato riconosciuto colpevole e condannato.

In quel processo c'erano molte prove, mi chiedo oggi che fine abbiano fatto. Mi dicono che non sarebbero più valide ma sono due e tutte le altre? Cosa è cambiato rispetto al processo di primo grado?

Ho accettato la sentenza della Corte d'assise e accetterò quella che sarà pronunciata dalla corte d'Appello e come me lo dovranno fare anche tutti gli altri senza nessuna distinzione.

Voglio che per mia figlia sia fatta giustizia".